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Audi Q8 e-tron non si vende: verso lo stop della produzione

Oggetto di un profondo restyling nel 2023, con l'incremento delle caratteristiche di autonomia e prestazioni - insieme a un nuovo nome -, la domanda dei clienti privati su Audi Q8 e-tron e la variante Sportback continua a essere insufficiente.

È il fattore che fa scattare l'annuncio della casa tedesca, che sta valutando la cessazione anticipata della produzione del suv e il successivo percorso di ristrutturazione delle attività nel sito produttivo.

Un'intenzione che avvia il procedimento di confronto con le parti sociali, per definire una soluzione alternativa per i lavoratori del sito belga. 

Senza alternative, Audi Bruxelles chiuderà i battenti

Una decisione di ristrutturare che "potrebbe avere un impatto sull'occupazione nel sito e rendere necessario lo sviluppo di soluzioni alternative per l'impianto. Ciò potrebbe anche comportare la cessazione delle attività qualora non si trovassero alternative", recita la nota con la quale Audi ha dato notizia dello scenario sullo stabilimento di Bruxelles.

Il progetto Q8 e-tron, nato come Audi e-tron nel 2018 e prima elettrica di serie del marchio, nel consueto orizzonte temporale del ciclo vitale avrebbe una produzione destinata ancora a coprire due anni, fino al 2026. Così non sarà, se Audi (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) darà corso all'annuncio della possibile interruzione della produzione.

Formalmente resta un'intenzione lo stop della produzione

"L'annuncio dell'intenzione non significa che sia stata presa una decisione. Tuttavia, questa notizia è stata molto sentita dai dipendenti di Bruxelles e anche da me. Un dialogo trasparente e costruttivo è importante nel processo che seguirà. Terremo conto di tutte le prospettive", ha dichiarato Volker Germann, a.d. di Audi Bruxelles.

Rita Beck, portavoce del Comitato Audi all'interno del consiglio dei lavoratori del Gruppo Volkswagen in Europa, spiega: "I rappresentanti dei lavoratori di Audi AG chiedono prospettive a lungo termine per lo stabilimento e per i nostri colleghi di Bruxelles. La dirigenza Audi deve assumersi la responsabilità del sito. Ci auguriamo che nel corso del processo di consultazione avviato si giunga a una soluzione praticabile e sostenibile."