Il semplice processo di elettrificazione, da solo, non basta ad andare incontro alle sempre più urgenti istanze ambientali legate alla mobilità (e non solo). Lo sa bene Mazda , che con la sua prima SUV 100% elettrica si è fatta promotrice di un concetto di eco-sostenibilità a 360°, prestando attenzione, non solo alla scelta di una batteria di dimensioni ragionevoli (35,5 kWh), ma soprattutto all’utilizzo di materiali sostenibili e innovativi: dalle bottiglie di plastica riciclata, alla pelle vegana, fino all’uso del sughero invecchiato che riveste la consolle centrale dell'auto. Come vedremo, per la Casa giapponese, un vero e proprio ritorno alle origini.
Per approfondire il discorso, siamo stati in Portogallo, nella valle del Douro, per visitare la sede centrale della Amorim Cork Group, multinazionale leader mondiale nel mercato del sughero, che fornisce il materiale utilizzato nell’abitacolo della Mazda MX-30. Una realtà che punta sulla qualità senza compromessi e su un approccio produttivo sostenibile, favorendo attivamente la biodiversità nelle sue foreste di querce da sughero.
MILLE VIRTÙ
Diversamente da chi lo immagina come semplice custode di preziose nuance per vini pregiati, il sughero ha in realtà mille impieghi, dall’edilizia, all’artigianato, all’industria aerospaziale. Un materiale estremamente versatile e “green”, la cui recente riscoperta è oramai una realtà consolidata, e quindi non deve stupire il suo utilizzo in ambiti svariati, persino nell’abitacolo di un’auto. Se poi il logo impresso è quello Mazda, allora la storia è ben più risalente e merita di essere raccontata.
MAZDA E IL SUGHERO: LE ORIGINI
Era il 1920, quando nel distretto di Hiroshima, Giappone, nasceva la Toyo Cork Kogyo, azienda impegnata nella lavorazione del sughero. Possiamo considerarla la “prima vita” di Mazda, antecedente all’impegno nella produzione di veicoli. Sono due i motivi principali per i quali il sughero fu un elemento cardine nella precedente esistenza del brand: se ne trovava in abbondanza nei dintorni di Hiroshima; questo materiale era richiestissimo dall’industria navale locale, che lo impiega per le navi lignee. In particolare, il fondatore di Mazda, Jujiro Matsuda, ne rivoluzionò il mercato con l’idea di produrre tavole di sughero pressato, più semplice quindi da stoccare e trasportare; ma anche con nuovi prodotti per materiali isolanti e ammortizzanti. Dopo aver rinominato l’azienda Toyo Kogyo nel 1927, Jujiro Matsuda partì con la produzione e la commercializzazione di un motocarro a tre ruote di concezione simil-motociclistica, il Mazda-Go, prima scintilla di quel Jinba Ittai, cioè la fusione tra cavallo e cavaliere alla ricerca della massima integrazione tra mezzo e pilota, che ancora oggi ispira l’intera produzione del marchio.
EVOLUZIONE: DAL PASSATO AL PRESENTE
Alla luce di tutto questo, non deve stupire come, esattamente un secolo dopo la fondazione dell’azienda, sulla Mazda MX-30, la prima auto elettrica del brand, sia proprio il sughero ad impreziosire l’abitacolo, con le sue elevate caratteristiche intrinseche e “green”. Per esaltare l’anima eco-friendly di questa crossover, infatti, Mazda ha puntato sull’utilizzo di materiali rispettosi dell’ambiente; come il sughero, appunto, ma anche l’eco-pelle e speciali plastiche riciclabili. Il sughero, in particolare, è un prodotto di derivazione naturale a basso impatto ambientale, in quanto per ottenere il materiale non vengono abbattuti alberi ma viene solo prelevata la corteccia; e ogni volta che viene raccolto, l’albero assorbe più anidride carbonica per favorire il processo di rigenerazione della corteccia. Si calcola che le querce da sughero regolarmente scortecciate immagazzinino da tre a cinque volte più anidride carbonica rispetto alla norma. Si stima che la quantità di anidride carbonica assorbita dal sughero utilizzato per ogni singola MX-30 prodotta sia pari a circa 1,2 kg.
MATERIALI INNOVATIVI: UNO SGUARDO AL FUTURO
In qualità di Senior Color and Material Designer presso Mazda Research Europe (MRE), Sandra Höner zu Bentrup è sempre al passo con le nuove tendenze e gli sviluppi del design, in particolare per quel che riguarda materiali e sostenibilità: “Una tendenza che sto notando è come l’attenzione dei consumatori vada spostandosi sempre più dall’esterno all’interno dell'auto. Poiché le auto vengono viste sempre meno come uno status symbol, e più come uno spazio personale in cui si trascorre una parte significativa del proprio tempo, l'enfasi è sul sentirsi a proprio agio in quello spazio. Ciò apre opportunità per una vasta gamma di materiali interni innovativi, esteticamente piacevoli e rispettosi dell'ambiente. In futuro, mi piacerebbe vedere alcuni dei materiali che abbiamo usato sulla MX-30 riutilizzati anche per altri modelli Mazda. Il sughero, ad esempio, ha ancora un grande potenziale per l'industria automobilistica e il materiale sta diventando sempre più onnipresente nello spazio dell'interior design nel suo insieme, in particolare nelle case. Il sughero è versatile e ottimo sia ricoprire superfici grandi che per le finiture. Emana un calore e una sensazione tattile che altrimenti solo il legno può offrire e, con le giuste tecniche di tintura, può adattarsi a molte situazioni diverse. Al momento, stiamo solo grattando la superficie di ciò che potremmo fare con questo materiale”.
MAZDA MX-30: GREEN, MA ANCHE DIVERTENTE DA GUIDARE
Le curvose strade della bellissima valle del Douro, territorio d'eccellenza per la produzione vinicola, hanno rappresentato l’occasione perfetta per saggiare, ancora una volta, le qualità della MX-30. Sul fronte delle soluzioni tecniche, estremamente precisa è stata la scelta per quanto riguarda il pacco batterie da 35,5 kWh. Una dimensione che offre l’equilibrio ottimale tra autonomia - sono 200 i km dichiarati nel ciclo combinato - e le emissioni di CO2 nel suo intero ciclo di vita, dalla produzione di energia allo smaltimento. Inoltre, una batteria più piccola si traduce in un minor peso complessivo per l’auto: la MX-30 spunta sulla bilancia i 1.645 chili in ordine di marcia, a tutto vantaggio di reattività e dinamica di guida. L’80% della ricarica viene completato in circa 40 minuti usando una colonnina rapida in corrente continua.
Come a bordo di ogni Mazda che si rispetti, anche questa crossover elettrica punta alla perfetta integrazione tra uomo e macchina secondo la filosofia Jinba Ittai. Con lo scopo di unire il tipico piacere di guida di una Mazda con motore termico, ai vantaggi ambientali di una vettura a zero emissioni.
La struttura della scocca ad anello multidirezionale e il sistema e-G-Vectoring Control sono stati sviluppati per assicurare un comportamento stradale preciso e confortevole. Mentre la particolare tipologia di acceleratore è in grado di monitorare sia l’escursione, sia la velocità di intervento sul pedale, per dare un feedback immediato, tanto in accelerazione quanto in rilascio. Non mancano neanche il selettore del cambio, e palette di cambiata al volante, che servono per regolare in 5 posizioni l’intensità della rigenerazione in frenata e quindi anche la sensazione di freno motore. Snoccioliamo qualche numero: la power unit garantisce 145 CV di potenza e un picco di coppia pari a 271 Nm; La velocità è limitata elettronicamente a 140 km/h, mentre lo scatto da da 0-100 all’ora avviene in 9,7’’.