Ci sono tanti modi per far rivivere i fasti del passato e nel mondo dell’auto sono due le strade che si percorrono quando si vuole stuzzicare la nostalgia. Prendendo una vecchia gloria e restaurandola in modo fedele e maniacale, oppure attraverso un restomod (scopri qui di cosa si tratta).
I tecnici Opel hanno scelto la seconda strada per far tornare in vita la Manta, coupé prodotta da Rüsselsheim negli anni ’70, applicando canoni moderni nell’interpretare lo spirito sportivo della rivale della Ford Capri.
Opel Manta, elettrica con cambio manuale
Ed ecco, dunque, la Opel Manta GSe ElektroMOD, one-off e primo restomod ufficiale del Fulmine, che abbraccia la propulsione elettrica per essere in linea con i tempi - ormai cambiati da un pezzo - e il più contemporanea possibile.
Infatti, se la sua antenata sotto al cofano aveva un 4 cilindri da 105 cv, la nuova Manta GSe è spinta da un motogeneratore da 108 kW (147 cv) e 225 Nm di coppia alimentato da un pacco batterie agli ioni di litio dalla capacità di 31 kW/h che, secondo quanto stimato dalla Casa, permette alla vettura di coprire fino a 200 km. La batteria può essere ricaricata con il caricatore di bordo da 9,0 kW in corrente alternata monofase e trifase e raggiunge la piena capacità in meno di 4 ore. Lo schema meccanico resta quello della vecchia scuola, con il motore anteriore che trasferisce la motricità alle ruote posteriori attraverso un cambio a quattro rapporti azionabile in maniera manuale tramite leva, o automatica quando il guidatore decide di veleggiare lasciando inserita la quarta marcia.
Estetica neoclassica
All’esterno non poteva mancare l’Opel Vizor, l’elemento stilistico che caratterizza i frontali delle nuove Mokka a Crossland, ispirato proprio al frontale della prima generazione della Manta e sulla GSe presente nella sua veste più avanzata, chiamata Opel Pixel-Vizor. Questa versione permette alla griglia di animarsi, proiettando sul frontale a fondo nero messaggi o immagini, per comunicare con l’esterno in una maniera senza dubbio originale.
Concessione alla modernità di una vettura che mostra ed esalta le citazioni stilistiche del passato. Come il cofano nero a contrasto con il resto della carrozzeria, o i quatto fari tondi al posteriore. Inoltre, I passaruota ospitano cerchi in lega da 17" Ronal, con pneumatici anteriori 195/40 R17 e posteriori 205/40 R17, mentre i parafanghi originali cromati sono stati tolti in onore alle versioni da corsa preparate dal tuner Irmscher and Co.
Nell’abitacolo è forte l’impronta del digitale. La strumentazione analogica è stata sostituita dall’Opel Pure Panel, formato da due schermi, uno da 12” e 10”, prendo il posto di tachimetro e interfaccia dell’infotelematica tramite i quali il guidatore può accedere alle informazioni più importati sullo stato della vettura. Dalla Adam S arrivano i sedili sportivi, mentre direttamente dallo stile degli anni ’70 arriva il volante Petri a tre razze rielaborato da Opel. Infine, vecchio e nuovo si mescola anche nella scelta dei materiali con il largo uso di Alcantara a rivestire gli elementi neoclassici che compongono il resto dell’abitacolo.