Sei anni e 165 mila esemplari dopo, per BMW i3 si prospetta ancora una lunga permanenza sulla scena. A Monaco di Baviera confermano come lo sviluppo del progetto e la produzione andranno avanti almeno fino al 2024, spazzando via i rumours che volevano una prossima uscita di scena della più piccola tra le BMW.
Da BMW i arriveranno modelli come il suv iX3, la i4 e iNext, tra 2020 e 2021. La possibilità di affiancare a Serie 1 una BMW i1 è anch’essa una concreta opzione. Piani che non porteranno a sacrificare l’utilitaria premium.
Non solo chilometri urbani
L’annuncio della produzione garantita fino al 2024 è accompagnato da numeri, dati e feedback di quanti, BMW i3, l’hanno guidata dal 2013. E non mancano primatisti di percorrenze, con buona pace dell’equazione che vorrebbe un’utilitaria, tanto più se elettrica, coprire brevi distanze e perlopiù in città. Percorrenze che, per ciclo di carica della più recente evoluzione di i3, arrivano a 260 km nell'impiego reale.
Non mancano esempi di clienti con all’attivo oltre 200 mila chilometri, esperienze d’uso che si avvantaggiano di postazioni di ricarica installate sui luoghi di lavoro e wallbox domestici.
Batterie in forma
Il bilancio dopo 6 anni di i3 sulle strade porta BMW ad annunciare nessuna sostituzione delle batterie perché esauste o precocemente al di sotto della soglia minima di energia ricaricabile.
I pacchi batterie riutilizzati quali accumulatori nell’impianto di Lipsia, per stoccare energia prodotta dall’eolico, derivano dai clienti che hanno effettuato l’upgrade alle soluzioni di maggior capacità offerte nel corso dell’aggiornamento di i3.
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Batteria garantita da BMW 8 anni o 160 mila chilometri, copertura allineata a quanto offerto da altri costruttori impegnati sull’elettrico. Batteria passata dalla specifica da 22 kWh della primissima serie di i3 agli sviluppi da 94 Ah e 33 kWh, fino ai 120 Ah e 42,2 kWh dell’ultimo aggiornamento tecnico introdotto nel 2018.
Il regen aiuta i freni
Un curioso primato, infine, appartiene a un cliente tedesco: 277 mila chilometri guidati senza mai sostituire pastiglie né dischi dell’impianto frenante.
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“Record” possibile grazie al funzionamento insito nei sistemi delle auto elettriche e l’attività di recupero energetico attuata dal motogeneratore nelle fasi di decelerazione, con il conseguente effetto frenante che solleva frequentemente l'impianto idraulico dai propri compiti.