Una “scommessa” da oltre 200 milioni di dollari. Duecentodiciotto, per l’esattezza, tanto vale l’acquisizione di Maxwell da parte di Tesla , destinata al closing nel secondo trimestre del 2019, secondo quanto comunicato dal marchio specialista nello sviluppo e produzione di batterie. Con una nota stampa, Tesla ha commentato l’acquisizione sottolineando come “siamo sempre alla ricerca di potenziali acquisizioni che risultino sensate per il business e supportino la missione Tesla di accelerare la transizione globale verso un’energia sostenibile”.
Il “senso” dell’acquisizione è nel know-how Maxwell in materia di composizione chimica delle celle a elettrolita solido. Una tecnologia che rimpiazzi, in futuro, l’attuale processo produttivo di pile agli ioni di litio e costituisca una radicale accelerazione tecnica sulle prestazioni delle pile per batterie destinate alle auto elettriche.
La tecnologia in possesso di Maxwell dovrebbe valere una riduzione nei costi di realizzazione delle batterie tra il 10 e il 20%, a fronte di una vita utile raddoppiata, secondo quanto diffuso da Electrek.
L’azienda californiana impiega la tecnologia di batterie a elettrolita a secco per produrre ultracapacitori, altra avanguardia tecnica che potrebbe giocare un ruolo chiave nel panorama delle auto elettriche, essendo dispositivi in grado di accumulare e sviluppare l’energia in modo molto rapido, oggi impiegati - nella tecnologia Maxwell - per sistemi start&stop, di recupero energetico a supporto dei sistemi ibridi e quale dispositivo di "backup" energetico accanto alle classiche batterie.
“Siamo eccitati dall’annuncio odierno di Tesla, d’accordo nell’acquisire Maxwell. Tesla è un marchio innovatore di prima classe, che condivide un obiettivo comune della costruzione di un futuro più sostenibile. Riteniamo che questa transazione sia nel miglior interesse degli azionisti Maxwell e offra agli investitori l’opportunità di partecipare alla missione Tesla di accelerare l’avvento di un trasporto ed energia sostenibili”, ha commentato il presidente e a.d. di Maxwell, Franz Fink.