I tedeschi, ormai è noto, amano sempre fare le cose in grande. E anche con grande piglio autorevole. Nessuno escluso tra i costruttori presenti sul territorio germanico. E la Volkswagen è uno degli esempi più tangibili da citare. Dei programmi relativa all’auto elettrica e da tanto che se ne parla a Wolfsburg e dintorni. Ora sono arrivate le mete e gli obiettivi del programma battezzato Elctric For All, illustrato nella fabbrica di vetro di Dresda, già nota per avere in passato prodotto la poco fortunata Phaeton (oltre a un modello della Bentley ) e ora convertitasi all’assemblaggio della e-Golf, prodotta in 72 esemplari al giorno. Nulla, appunto, pensando ai propositi illustrati alla stampa mondiale.
Tanto per cominciare è confermato che la famiglia della nuova generazione di vetture elettriche si chiamerà ID e renderà, secondo le intenzioni dei dirigenti Volkswagen, l'auto elettrica accessibile a milioni di persone. Nel 2020 la ID. e la ID Suv saranno i primi modelli della nuova generazione di auto elettriche ad arrivare su strada, con un listino praticamente uguale a quello di una Golf 1.6 TDI, quindi attorno ai 23.000 euro. Con una previsione di vendita globale di 150.000 pezzi. Che saranno addirittura più di un milione nel 2025. Sì, tanto, ma pur sempre una percentuale bassa rispetto ai 7 milioni di auto a combustione che nello stesso anno saranno immatricolate con il marchio di Wolfsburg sul pianeta Terra.
In ogni caso sono stati già svelati i nomi di cinque modelli in arrivo dal 2020 al 2025. Appunto la ID e ID Suv, seguita da ID Crozz, ID Buzz e ID Vizzion. “Si tratta comunque di una rivoluzione epocale, pari a quella che si verificà nel 1974, quando la Golf prese in mano l’eredità lasciata dal Maggiolino”, giura Thomas Ulbrich, uno dei responsabili del futuro elettrico. “Lo dimostra la nostra nuova piattaforma MEB, studiata apposta per i futuri modelli a motore elettrico che arriveranno in ogni segmento. Costituisce la base per più di dieci milioni di auto elettriche complessive che pensiamo di produrre in totale”.
E in quanto a piattaforme la Volkswagen naviga in ottime acque, come dimostra quella modulare battezzata MQB utilizzata su tutti i modelli del gruppo. In quanto alle batterie modulari, la promessa è che garantiranno una autonomia fino a 550 km (WLTP), con un minimo di 330, valori variabili a secondo dei veicoli e delle potenze erogate. Intanto sono stati investiti sei miliardi di Euro nella mobilità elettrica, di cui 1,3 negli stabilimenti di produzione componenti di Braunschweig, Salzgitter e Kassel. Inoltre la Volkswagen è membro di Ionity, una joint venture per la costruzione di stazioni di ricarica lungo le principali strade europee.
E arriviamo alle batterie al litio. Il sistema MEB ha il vantaggio di essere modulare. Ad esempio se il futuro proprietario di una ID non avrà bisogno di un'autonomia particolarmente lunga, è sufficiente una batteria con un contenuto energetico più basso rendendo il veicolo più conveniente. Chi, invece, percorrerà lunghi tragitti, sceglierà una batteria più grande. Per la ricarica la Volkswagen ha pensato a delle wallbox che possono essere montate in una autorimessa o nei parcheggi di un'azienda. Se la normale rete a 230 V ricarica le ID a 2,3 kW, la wallbox lo fa con 11 kW (AC), una potenza sufficiente a garantire il 100% della batteria durante una notte. Il prezzo di una wallbox partirà da circa 300 Euro, più i costi di installazione. Ovviamente più costosa la ricarica veloce, che però avviene in soli 30 minuti. Non resta che attendere il vicino futuro, per scoprire soprattutto la reazione dei vari mercati.