Lo stupore in realtà si ebbe un anno fa. Non oggi, con la conferma di una Volvo XC90 di terza generazione che sarà esclusivamente suv elettrificato: ibrido plug-in o elettrico a batterie. Dal 2021 verrà assemblato nel nuovo stabilimento di Charleston, inaugurato con il lancio di Volvo S60, a sua volta primo modello del marchio a rinunciare a qualsiasi motorizzazione Diesel. Nel luglio di un anno fa arrivò la mossa che batté sul tempo gli avversari: Volvo dal 2019 avrebbe prodotto solo auto con un qualche livello di assistenza elettrica ai motori termici benzina.
Il piano si è delineato sin da subito con contorni chiari: tre modelli elettrici a batteria tra il 2019 e il 2021, più due a marchio Polestar, che seguirà la sportivissima e coinvolgente coupé ibrida 1 con una 2 berlina elettrica. I modelli Volvo elettrici a batteria saranno anzitutto XC40, il suv compatto rappresenterà il modello d’esordio nel settore delle zero emissioni. Sviluppato su pianale CMA verrà prodotto in Cina ed esportato globalmente. Arriverà nel 2019. Poi toccherà a Volvo XC90 nel 2021. Il terzo tassello potrebbe interessare ancora un modello compatto, probabilmente la seconda generazione di Volvo V40, ultimo progetto da modernizzare e introdurre al pianale modulare CMA.
Quanto a XC90, Hakan Samuelsson, a.d. di Volvo Cars, ha confermato ad Auto Express il procedere secondo i piani, ovvero, i modelli già sul mercato progressivamente lasceranno spazio a un'offerta interamente elettrificata e il rinnovamento generazionale verrà utilizzato per lanciare le nuove soluzioni elettriche e ibride plug-in.
XC90 ha debuttato nel 2014 (commercializzazione dal 2015) e tra un anno potrebbe beneficiare di un restyling, per procedere poi verso la terza generazione. La produzione dal 2021 accorcia il ciclo vitale a 7 anni, visto l’orizzonte di una commercializzazione dal 2022. Accanto alla variante elettrica a batterie – destinata a utilizzare la sigla Pure, mentre Twin Engine resterà l’identità delle ibride plug-in – potrebbero emergere altre opzioni di elettrificazione, come il mild-hybrid a 48 volt, salvo voler proporre l'ibrido leggero su modelli di segmento inferiore.
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Il pianale SPA, sul quale nascono i modelli dalla Serie 60 in su, verrà sviluppato in SPA2 e consentirà di installare sulla medesima piattaforma tanto soluzioni ibride che elettriche a batteria, versatilità comune all’architettura CMA.