Non solo lattine. Viaggeranno a emissioni zero insieme agli snack, su Tesla Semi. Pepsi ha annunciato la prenotazione di 100 truck elettrici per coprire la distribuzione dei propri prodotti sul territorio nord americano, decisione che rientra nel piano di riduzione delle emissioni inquinanti fissato dal colosso statunitense: entro il 2030 punta a ottenere un abbattimento dei valori pari al 20%. Un contributo arriverà anche dall'utilizzo dei tir Tesla.
La produzione dovrebbe iniziare nel 2019, secondo i piani annunciati da Elon Musk durante la presentazione, quando fissò il deposito minimo per ciascun ordine in 5.000 dollari, secondo rumours circolati nelle ultime settimane, cifra incrementata a 20 mila dollari. Il prezzo base del Semi da 800 km di autonomia è, invece, di 180 mila dollari, 200 mila per la versione Founders Series. La commessa Pepsi è la più numerosa registrata finora, su un totale di 267 truck ordinati, parte dei quali destinati alla catena di negozi Wal-Mart, altri a DHL.
Per offrire un riferimento diretto che misuri bene l'incidenza dell'ordine, basti dire che Pepsi gestisce una flotta di 10 mila tir e oltre 35 mila veicoli complessivamente utilizzati sul territorio statunitense. L'impegno alla riduzione delle emissioni di Co2 negli ultimi anni ha registrato l'utilizzo sempre maggiore di veicoli ibridi, elettrici e alimentati a gas metano da parte della multinazionale. Quanto al volume di truck prodotti ogni anno, i mezzi pesanti classificati in Classe 8 - quella di appartenenza del Semi -, con una massa complessiva cioè superiore alle 15 tonnellate, valgono negli USA 260 mila unità.
Pepsi ha comunicato anche un'attenta analisi dei percorsi migliori da utilizzare con i Tesla Semi, per raggiungere i punti di distribuzione dagli stabilimenti produttivi, considerata l'autonomia di marcia di 800 km del truck elettrico.