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Auto dell'Anno 2019, alla ricerca della migliore

Siamo alle battute finali: la competizione per l’assegnazione del premio Auto dell’Anno sta entrando nella fase finale. L’auto vincitrice dell’edizione 2019 verrà proclamata lunedi 4 marzo, al Salone di Ginevra fra le sette finaliste di questa edizione. Che, in ordine rigorosamente alfabetico per non fare preferenze, sono: la Alpine A110, la Citroen C5 Aircross, la Ford Focus, la Jaguar I-Pace, la Kia Ceed, la Mercedes Classe A e la Peugeot 5008. Una soltanto di queste auto si aggiudicherà a inizio marzo il prestigioso trofeo.

Ma di che si tratta esattamente? E perché il premio Auto dell’Anno è così importante? Questo trofeo che che troverete spesso scritto nella dicitura inglese - Car of The Year - ha una lunga tradizione ed è considerato il più prestigioso riconoscimento che viene assegnato annualmente nell’industria automobilistica. È l’equivalente degli Oscar del cinema per le automobili. Solo che gli Oscar sono numerosi, il premio Auto dell’Anno invece è singolo: una sola automobile ogni anno si aggiudica questo prestigioso trofeo.

Il premio Auto dell’Anno è così prestigioso per l’industria automotive per almeno tre diversi motivi. Prima di tutto, la grande tradizione. Poi perché è un premio indipendente. E infine perché è internazionale. Il premio ha una lunghissima storia: iniziò nel 1964 e quest’anno si tiene la 55° edizione. Nel corso della sua storia ha premiato tantissime vetture e molteplici case automobilistiche. In diverse edizioni il premio ha eletto automobili che hanno poi col tempo dimostrato di rappresentare tappe storiche del mondo automotive. Come la Fiat 127 nel 1972, la Ford Escort nel 1981, la Volkswagen Golf (ma solo nella 3° generazione del 1992), o l’Alfa Romeo 156 nel 1998. Ma in altri casi il premio Auto dell’Anno ha anche anticipato i tempi: come quando elesse come migliore auto nel 2005 la Toyota Prius, primo esempio di auto ibrida. O la Nissan Leaf nel 2011, prima automobile elettrica di massa.

La sua internazionalità viene da fatto che è organizzato da sette riviste europee, fra cui AUTO è l’unico giornale per l’Italia. A votare però non sono le stesse riviste, ma una giuria di giornalisti autorevoli e indipendenti: 60 esperti di automobile di tutta Europa. Proprio il fatto che il voto sia affidato alle mani di giornalisti esperti del settore ma di paesi differenti sancisce l’autorevolezza e l’indipendenza del premio. Perché vuol dire che il risultato non è influenzato da interessi industriali.

I 60 giornalisti-giurati sono l’espressione della cultura automobilistica di tutta Europa. Le grandi nazioni di forte tradizione nell’auto, come Italia, Germania, Francia, Inghilterra e Spagna, possiedono ciascuna sei giornalisti/giurati nella giuria; i paesi più piccoli come Portogallo, Svezia, Austria o Belgio, invece, due o tre giurati ciascuno. Il fatto di avere numerosi giurati di tante nazioni differenti aiuta l’imparzialità di giudizio perché ogni giornalista tende ad esprimere la cultura automobilistica del proprio paese: per gli italiani ad esempio sarà più importante l’aspetto del design o della prestazioni, per i tedeschi conterà magari di più il contenuto tecnologico intrinseco dell’auto, i francesi saranno più attenti all’abitabilità interna oppure alla versatilità, per i nordici che sono più orientati all’ambiente, sarà decisiva più di ogni altra cosa l’efficienza energetica del veicolo; per altri ancora magari il rapporto qualità/prezzo, e così via. È ovvio che da giudizi così variegati non può che risultare vincente l’auto che finirà per possedere doti mediamente eccellenti in ogni aspetto.

Il premio Auto dell’Anno è riservato soltanto alle auto nuove lanciate sul mercato durante l’anno precedente: Qualsiasi forma o motorizzazione esse abbiano. L’importante che siano di nuovo progetto, non un restyling o variazioni di carrozzeria (una wagon derivata da una berlina dell’anno precedente, per esempio).

Il meccanismo del premio avviene in due fasi: ognuno dei 60 giornalisti/giurati nel corso dell’anno precedente esamina, guida, prova e analizza tutte le auto nuove lanciate sul mercato. Poi a novembre sceglie quelle che a suo parere sono le migliori. Le sette che ricevono più preferenze diventano le finaliste dell’edizione corrente e tra loro, in un secondo turno di votazioni che si conclude alla vigilia del salone di Ginevra a marzo, verrà votata l’auto vincitrice. La vera Auto dell’Anno. Nella tornata finale ogni giurato ha a disposizione 25 voti da spargere fra le sette candidate, ma il massimo voto che può essere assegnato a un’auto sono 10 punti (il minimo ovviamente è zero) e il totale di tutti i voti del singolo giornalista deve essere pari a 25. Ogni giornalista poi deve motivare il proprio giudizio su ogni auto per iscritto e il testo redatto sarà pubblico, e comparirà sul sito auto dell’Anno: www.caroftheyear.org. Proprio la trasparenza di giudizio e il fatto che i giurati non si trincerano dietro voti anonimi ma ci mettono la faccia, oltre che la propria esperienza, rafforza l’autorevolezza e l’indipendenza del premio Auto dell’Anno.

A seguire pubblicheremo le analisi delle sette finaliste e una sintesi dei motivi che hanno portato i giurati a ritenere queste sette auto come le migliori candidate alla vittoria finale. Appuntamento al 4 marzo per conoscere il nome dell’Auto dell’Anno 2019.