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Renault critica lo strumento dei crediti CO2

Da un lato Tesla , che potrebbe arrivare a monetizzare fino a 1 miliardo di euro nel 2025 dall'allocazione completa dei crediti sulle emissioni di CO2 maturati. Dall'altro, gruppi come Stellantis, Toyota e brand quali Subaru , Mazda , Ford , a beneficiare delle vendite a emissioni 0 di Tesla per dare un taglio alla propria "impronta" di CO2 dai volumi di vendita effettivi.

Il primo strumento per evitare le sanzioni previste dalle norme europee, per chi non rientrerà al di sotto dei 94 g/km di emissioni medie di CO2 con la propria flotta di nuove auto vendute nel 2025, è stato esercitato. E non ha lasciato indifferenti altri protagonisti dell'industria.

Industria dell'auto europea indebolita

Su tutti è Renault ad aver espresso una posizione molto critica nei confronti del legislatore europeo. Lo strumento dei crediti sulle emissioni di CO2 altro non è che un elemento figurativo e finanziario, non incidendo in modo effettivo sulle emissioni prodotte dalle nuove auto vendute dai costruttori che aderiscono allo strumento del pooling.

"Senza una chiara posizione della Commissione europea, i costruttori sono costretti ad assumere decisioni controproducenti come l'acquisto di crediti dai competitor, potenziali tagli della produzione, ecc... Questo porta all'indebolimento dell'industria europea", la posizione di Renault resa all'agenzia Reuters. Il gruppo non si è espresso sull'adesione a uno dei due pooling resi noti da un documento diffuso dal legislatore europeo. 

Per gli analisti di UBS Group, il valore potenziale dei crediti cedibili da Tesla è nell'ordine del miliardo di euro di introiti, nel solo 2025. Quanto alla possibilità di ulteriori adesioni, pur essendoci tempo fino al 5 febbraio per aderire al pool Tesla, restano gli interrogativi della disponibilità residua di "emissioni da condividere" prima del superamento dei limiti.

Se la decisione di Renault dovesse portare all'adesione a un pool, allora quello sorto intorno a Polestar (fino al 7 febbraio per l'adesione) - con smart, Volvo e Mercedes all'interno - avrebbe negli investimenti condivisi dalla casa francese con Geely Auto in Horse un punto di collegamento.

Secondo gli analisti di UBS Group, con gli annunci dei pooling intorno a Tesla e Polestar "le opzioni strategiche per Renault e Volkswagen si sono ristrette". Opzioni che, per arrivare all'obiettivo di una maggior quota di auto elettriche vendute nel 2025, per abbattere le emissioni medie di CO2, annoverano tagli della produzione delle versioni di auto più "inquinanti" e vendite di auto elettriche a prezzi molto inferiori ai listini.