Ci sono alcune novità che arrivano da Stellantis. Il Gruppo ha comunicato che si unirà al gruppo automobilistico europeo ACEA con una mossa che potrebbe essere una posizione più cauta da parte della casa automobilistica sui suoi piani di elettrificazione.
Ricordiamo intanto che ACEA (che ha a Bruxelles), sin dal 1991, anno in cui è nata, è stato il principale gruppo di aggregazione del settore, e fra i suoi membri spiccano produttori di automobili, furgoni, camion e autobus con operazioni in Europa. Tra di essi ci sono anche le case automobilistiche asiatiche Toyota e Hyundai .
Stellantis, si torna sui propri passi
Il presidente di ACEA Luca de Meo ha ben accolto la richiesta di Stellantis di rientrare nel gruppo, dchiarando in una nota che “data la crisi di competitività senza precedenti dell’Europa e la necessità collettiva di affrontare le sfide della trasformazione verde, è più importante che mai restare uniti.”
De Meo, che ricopre anche il ruolo di amministratore delegato di Renault , detiene attualmente la presidenza di ACEA, che ruota tra le aziende associate. Stellantis è la seconda casa automobilistica europea per vendite di veicoli dopo il Gruppo Volkswagen, e i suoi marchi europei includono Peugeot , Citroen, Opel e Fiat.
Secondo i dati ACEA, le immatricolazioni di Stellantis nell’Unione Europea sono diminuite del 6,9% a 1,51 milioni a ottobre, mentre nello stesso periodo le vendite del Gruppo VW, compresi i marchi Audi , Porsche e Skoda , sono aumentate del 2,9% a 2,36 milioni.
In una dichiarazione del 7 dicembre, Stellantis ha affermato “che intende richiedere l'adesione ad ACEA", dopo averla lasciata nel 2023 a seguito di una decisione del suo ex amministratore delegato Carlos Tavares, il quale si era opposto alla richiesta dell’ACEA all’UE di rivedere i suoi obiettivi di riduzione della CO2 per il 2025 che potrebbero costare alle case che non raggiungono i loro obiettivi, miliardi di euro di multe.
Ad oggi, ACEA sta esercitando pressioni sull’UE affinché gli obiettivi vengano ritardati a causa del forte rallentamento della domanda di veicoli elettrici, mentre nel frattempo, il 1 dicembre, Tavares si è dimesso dalla carica di amministratore delegato di Stellantis, criticato da parecchi per il suo stile conflittuale, che ha portato a spaccature con rivenditori, fornitori, sindacati e con il governo del primo ministro italiano Giorgia Meloni.
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