Concluso il periodo di "garanzia", le prime mobilitazioni in Germania da parte dei lavoratori Volkswagen erano largamente attese. Così, 2 dicembre e sciopero di avvertimento, con 9 delle 10 fabbriche Volkswagen in Germania ad aderire alla protesta e astenerso dal lavoro per alcune ore.
Si sono fermati i siti di Wolfsburg, Emden, Hannover, come anche Salzgitter e Brunswick. Così si procede verso il quarto incontro tra i rappresentati dei lavoratori e l'azienda, il prossimo 9 dicembre. Lavoratori che, vale ricordarlo, sono rappresentati all'interno del Consiglio di sorveglianza Volkswagen, in un equilibrio che rende fondamentale il negoziato tra le parti.
Tagli imprescindibili, divergenti le vedute
Il problema è noto. Volkswagen intende ristrutturare e produrre tagli ulteriori, 4 miliardi di euro, oltre quelli pianificati. La ricetta "lacrime e sangue" prevede la chiusura di stabilimenti in Germania (fino a 3 siti), licenziamenti e il taglio del 10% degli stipendi e il blocco della progressione salariale per due anni.
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La controproposta del Consiglio di fabbrica e del sindacato IG Metall, produrrebbe un risparmio di 1,5 miliardi di euro, tra riduzione dell'orario di lavoro e rinuncia ai bonus spettanti ai dipendenti. La quadra, a sentire Volkswagen, non c'è ancora. Perché l'obiettivo del gruppo tedesco è di ristrutturare uno scenario diventato insostenibile e non un intervento di breve periodo. I costi sono eccessivi e serve recuperare competitività per realizzare i margini operativi prospettati oltre il 6% nel 2026.
Esigenze che passano anche da riduzione dei costi sulla fase dello sviluppo dei nuovi modelli, a fronte di un time-to-market da accorciare.
Cavallo: gli azionisti facciano la loro parte
"Questo sciopero di avvertimento ha luogo per sottolineare le nostre legittime richieste. Il Consiglio di amministrazione deve sapere che la crisi della Volkswagen può essere risolta solo insieme ai lavoratori, e non contro di loro”, sono state le parole di Daniela Cavallo, presidente del Consiglio di fabbrica - riportate dall'agenzia Reuters -, ai lavoratori presenti a Wolfsburg.
"Chiediamo che tutti facciano la loro parte, anche il CdA e gli azionisti", ancora dal discorso di Cavallo ai lavoratori.
Sindacato e Consiglio di fabbrica hanno chiesto anche un taglio dei dividenti, nel piano di riduzione dei costi. Tema che l'altro azionista del Gruppo, il Land della Bassa Sassonia, condivide: "Lo stacco dei dividendi non è la priorità principale per lo Stato della Bassa Sassonia. Il loro ammontare dipende anche dalla competitività della compagnia e la Bassa Sassonia ha grande interesse che Volkswagen faccia bene", le parole del governatore Stephan Weil al Suddeutsche Zeitung.