E’ stato il suo primo giorno da responsabile “global” dell’Heritage del Gruppo Stellantis e il torinese Davide Grasso ha “festeggiato” con due grandi notizie: il battesimo della mostra del MAUTO dedicata ai 125 Anni di Fiat ("125 VOLTE FIAT . La modernità attraverso l’immaginario FIAT”) ma soprattutto con l’annuncio molto importante della imminente riapertura al pubblico del Museo Storico Fiat. “Il Centro Storico riaprirà entro la fine dell’anno - ha detto Davide Grasso - e abbiamo sviluppato un accordo con il MAUTO, il Museo dell’Automobile di Torino, per sviluppare il potenziale che abbiamo a disposizione per un più ampio impatto internazionale”.
Missione valorizzazione culturale
Il Museo Storico Fiat, situato nell’affascinante palazzina Liberty di via Chiabrera a Torino, uno dei luoghi molto cari all’Avvocato Agnelli, è indubbiamente un sito di riferimento non soltanto per la storia del marchio e dell’automobilismo in generale, ma anche un riferimento sociale e culturale. Il progetto rientra nello scenario di un nuovo polo espositivo d’eccellenza per la Città di Torino.
L’obiettivo comune di Stellantis e MAUTO è l’attivazione di una strategia di sviluppo e valorizzazione culturale della sede storica Fiat e della collezione che conserva, attraverso eventi e mostre, lo sviluppo di attività di studio e ricerca interagendo con università e centri di formazione e di ricerca, coinvolgendo il pubblico, gli appassionati e gli studenti, offrendo un racconto trasversale della storia dell’automobile e delle sfide future.
Il Centro Storico Fiat fu inaugurato nel 1963 come primo ampliamento delle officine di Corso Dante dove nacque l’azienda. Oggi ospita una collezione di automobili, cimeli, modellini e manifesti pubblicitari raccontando l'intera storia dell'azienda. Dalla prima vettura, la 3½ HP, all'impressionante "Mefistofele", capace di battere nel 1924 il record mondiale assoluto di velocità. In esposizione il primo trattore, il Fiat 702 del 1919, l'autocarro 18BL, per le truppe italiane nella prima guerra mondiale, la Littorina per il trasporto ferroviario dagli anni Trenta e il Caccia G91, disegnato da Giuseppe Gabrielli e adottato dalla NATO.
Di notevole importanza lo spazio dedicato all'archivio aziendale: più di 7.000 metri lineari di documenti cartacei, 400.000 disegni tecnici, 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, più di 6 milioni di immagini (stampe, diacolor, lastre e negativi), 200 ore di filmati storici. E uno spazio per il progettista Dante Giacosa, "papà" di Topolino, 600, 500, utilitarie che hanno cambiato e motorizzato l’Italia.
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