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Audi, interesse Nio sull'impianto di Bruxelles

Potrebbe arrivare il passaggio di consegne, con una vendita destinata a salvaguardare i posti di lavoro, sull'impianto Audi di Bruxelles.

Nel corposo piano di tagli che affronterà il Gruppo Volkswagen , il sito belga di Audi è emerso quale primo tassello a scricchiolare nella sua sostenibilità di fronte a una domanda di auto elettriche - di fascia alta come il Q8 e-tron, tra l'altro - assolutamente flebile. Stop anticipato alla produzione, nel 2025, per il suv elettrico.

Arriverà l'offerta Nio

Dubbi sul futuro stesso dell'impianto che, tuttavia, a registrare le ultime anticipazioni del quotidiano finanziario belga, De Tijd, potrebbe cambiare proprietà e finire nelle mani di Nio.

Il marchio cinese è presente su pochi mercati europei - Germania, Olanda, paesi del Nord - e con un'offerta di modelli importati dalla Cina. I volumi di vendita sono esigui, in agosto ha totalizzato poco più di 20 mila auto vendute globalmente, che si sommano per raggiungere poco più di mezzo milione dall'inizio delle attività.

La via europea per aggirare i dazi

Nio deve sostenere i dazi al 20,8% (oltre l'ordinario 10% già in vigore prima dello scorso luglio) per aver ricevuto sussidi statali ma aver collaborato all'indagine della Commissione europea. 

Dazi che, con una produzione localizzata in Europa, verrebbero aggirati. Un'offerta per acquisire l'impianto di Bruxelles dovrebbe arrivare il 23 settembre, secondo fonti ben informate raccolte da De Tijd.

Dopo i programmi di espansione della produzione al di fuori della Cina, attuati da Byd (Ungheria) e da Chery (Spagna) - senza contare l'ulteriore insediamento di impianti in Europa o alle sue porte, vedi Turchia sempre Byd -, aspettando le mosse di Dongfeng che potrebbero interessare anche l'Italia, tocca a Nio muoversi nella geopolitica della produzione auto.