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Tavares si smarca: nessun rinvio degli obiettivi 2025 sulle emissioni

Mentre l'Acea prova un'operazione di persuasione verso la Commissione europea, c'è chi all'idea di un rinvio degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, fissati per il 2025, dice no.

Carlos Tavares non condivide la posizione improntata a una maggiore flessibilità sugli obiettivi fissati dall'Europa ormai 6 anni fa. Il percorso è quello che, ancora oggi e in attesa che venga rivisto il piano Fit for 55, dovrà portare al 2035 delle emissioni zero. Il quadro globale e, ancora di più, le difficoltà tutte europee sulla mobilità elettrica suggeriscono un riposizionamento, meno ambizioso, verso il 2035.

L'elettrico non decolla, gli obiettivi 2025 diventano critici

L'attualità è anche e soprattutto, però, del target di 94 g/km di CO2 emessa dalla flotta di auto che ogni costruttore venderà nel 2025. Tutti sono chiamati a grandi sforzi per rispettare la normativa. Come? Molte vendite in più con auto ibride e, soprattutto, un'accelerazione nelle vendite di auto elettriche. Ma se la domanda latita, che fare?

Il rischio è di dover sostenere multe potenzialmente dal valore di 13-16 miliardi di euro, tra le singole sanzioni ai costruttori. Altro scenario assai verosimile, per far pesare maggiormente la quota di elettriche sul venduto, è il taglio della produzione dei modelli più "inquinanti". Che sono relativamente inquinanti se si pensa ai progressi fatti sui consumi dalle auto termiche.

"Cambiare adesso le norme sarebbe surreale. Tutti conoscono da molto tempo quali sono le regole e hanno avuto tempo per prepararsi. Adesso è il momento di gareggiare", ha commentato Tavares, nelle dichiarazioni all'agenzia di stampa francese AFP.

Posizione molto lontana da quella dell'Acea, asso-costruttori europei di auto dalla quale il Gruppo Stellantis è uscito nel 2022. Voci improntate a una revisione delle scadenze - con l'Acea che prova a persuadere Bruxelles per lo slittamento al 2027 degli obiettivi 2025 -, giunte dall'a.d. Renault de Meo, come anche da ambienti Volkswagen. Il gruppo tedesco, insieme a Ford, ha registrato nel primo semestre del 2024 le emissioni medie di CO2 più alte (125 g/km Ford, 123 g/km Volkswagen) e sarà chiamato a un sostanziale abbattimento dei valori.

Obiettivi e realtà

L'Acea, nel sostenere la necessità di maggiore flessibilità sugli obiettivi legati al taglio della CO2 nel settore dell'auto, ha sottolineato: “l’Unione europea sta mancando ancora le condizioni cruciali per l’adozione di auto e furgoni a zero emissioni sul mass market. Ovvero, l’infrastruttura di ricarica e quella di rifornimento dell’idrogeno, insieme a un quadro produttivo competitivo, energia verde finanziariamente accessibile, incentivi all’acquisto e sulla tassazione, nonché l’approvvigionamento sicuro di materie prime, idrogeno e batterie.

I membri dell’Acea sono pienamente impegnati sugli obiettivi climatici di Parigi. è chiaro, comunque, che la transizione vada resa più gestibile. Una revisione sostanziale e olistica della normativa sulla CO2 sarà cruciale per giudicare i progressi reali compiuti rispetto al livello ambito. Di conseguenza, assumere le misure adeguate”.