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Volkswagen frena sui progetti per la produzione di batterie

Mentre il dibattito italiano pone al centro, dopo le parole del ministro Urso al meeting di CL, il progetto della gigafactory annunciata da Stellantis a Termoli, a un altro livello va registrata la frenata Volkswagen sul numero dei nuovi siti produttivi delle celle per le batterie.

Il rallentamento della domanda di auto elettriche e l'avanzata della proposta cinese sul mercato, portano il gruppo di Wolfsburg a ricalibrare i programmi.

Gigafactories in Germania, Spagna e Canada

Intervistato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, Thomas Schmall ha commentato il ridimensionamento dei progetti sui produttivi a Salzgitter, Valencia e nell'Ontario in Canada. Rispetto ai piani iniziali di creazione di 6 impianti dislocati nelle tre aree, con Salzgitter e Valencia rispettivamente all'avvio della produzione nel 2025 e 2026, verranno realizzati 3 siti.

Se necessario, nell'impianto spagnolo e in quello canadese sarà possibile procedere a un ampliamento e arrivare complessivamente a 200 gigawatt/ora di energia prodotta nel 2030. I piani iniziali erano di 6 impianti e 240 gWh di energia annua disponibile per le auto elettriche. Con la realizzazione di 3 impianti, il dato relativo alla produzione sarà di 170 gWh.

Espansione incerta, servirà la domanda del mercato

Schmall, responsabile dell'ufficio Tecnologia di Volkswagen, ha spiegato come "attualmente stiamo programmando di produrre fino a 170 gigawatt/ora nei tre siti di Salzgitter, Valencia e Ontario. Non so ancora se l'espansione in Spagna e Canada avrà luogo, certamente sarà fattibile nei prossimi sei anni che portano al 2030, se necessaria".

Quel "se necessaria" si lega inevitabilmente alla domanda globale di modelli elettrici, dove la partita si gioca sul prezzo per i segmenti di volume e con la tecnologia della celle al LFP centrale per garantire la profittabilità.

Dettaglio relativo alla tipologia di celle prodotte dalle gigafactory di nuova realizzazione che non è stato svelato da Volkswagen. Attualmente le elettriche del Gruppo sono spinte da batterie al NMC, più costose ma anche con caratteristiche superiori rispetto a ordinarie batterie LFP. Un paradigma destinato a cambiare, dopo le ultime ricerche e prodotti sviluppati da CATL, in grado di raggiungere una densità energetica pari alle batterie NMC con le meno costose celle LFP.