Il mercato dell’auto a luglio risente della situazione economica dell’Italia e del rallentamento dei consumi delle famiglie chiudendo così con una scarna crescita del 4%. Un segno comunque positivo che però porta a fare delle riflessioni soprattutto sugli incentivi del Governo. Infatti se, appena resi operativi, quelli relativi alle vetture elettriche sono stati “bruciati” in una sola giornata per le altre due fasce, quelle da 21 a 60 e da 61 a 135 gr di CO2 al chilometro, sono ancora disponibili e non con pochi fondi.
La situazione nel Bel Paese
Il mercato dell’auto in Italia è ancora tradizionale se consideriamo che nel periodo gennaio/luglio il 92,7% delle vetture vendute hanno alimentazione benzina (30%), ibrida (39 %), Diesel (14,3 %) e GPL (9,4) e solamente il 3,8 solo le elettriche. Passano i mesi ma in Italia la transizione della mobilità verso l’auto elettrica non procede come alcuni sperano, ma anche in Europa ad oggi i numeri sono fermi al 13,9%, in calo rispetto allo scorso anno. E, come in Italia, in molti Paesi il mercato delle BEV funziona solamente con gli incentivi. I problemi che frenano l’auto elettrica sono sempre gli stessi: costi più elevati, tecnologia delle batterie in rapida evoluzione, infrastrutture pubbliche e private carenti o complesse ma soprattutto anche un cambio di mentalità che non tutti vogliono affrontare.
E quindi, per mantenere quote di mercato, o meglio continuare a vendere, molte Case auto hanno deciso di rivedere i loro piani sulle auto BEV continuando a proporre sempre più vetture con alimentazioni tradizioanli ma elettrificate, mild, full o plug-in, quindi benzina ma anche Diesel. Le associazioni di categoria spingono sull’elettrico e su un rifinanziamento degli incentivi per le vetture BEV, il 7 agosto ci sarà un Tavolo Automotive convocato dal MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) probabilmente ci saranno anche novità legate al recente viaggio in Cina del Presidente del Consiglio. Giorgia Meloni sarà riuscita a stringere accordi e portare un Costruttore cinese a produrre in Italia, come vorrebbe da tempo il Ministro Urso? Lo scopriremo a breve.
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