L’intelligenza artificiale avrà un ruolo sempre più pervasivo nel settore automotive nei prossimi anni, portando numerosi vantaggi e aprendo nuove strade, ma creando anche delle criticità che non potranno non essere considerate. È questo quanto emerge dallo studio “La nuova era dell’auto: l’Automobile Sapiens - l’Intelligenza Artificiale e il suo impatto sull’automotive” realizzato da Fabio Orecchini, Nicola Desiderio e Adriano Santiangeli per l’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School e presentato a Roma lo scorso 18 giugno a Roma. Con la presenza dei rappresentanti di alcuni dei principali Costruttori automobilistici europei e globali per dare il proprio punto di vista su un tema, quello dell’IA, così complesso e delicato ma anche entusiasmante.
IA, opportunità e rischi
La complessità dell’intelligenza artificiale è ben dimostrata dalla difficoltà nel definirla, tanto che esistono oltre 30 definizioni scientifiche di IA. La prima è anche quella considerata più efficace dagli autori dello studio, come ha sottolineato Fabio Orecchini dell’Università Guglielmo Marconi e Luiss Business School: John McCarthy, già nel 1956 in occasione della Conferenza di Dartmouth, qualificò l’IA come: “La scienza e la progettazione del rendere le macchine intelligenti”.
A distanza di quasi settant’anni da quella prima definizione, l’IA è parte della nostra vita e sta prendendo sempre più spazio anche nel settore automotive, sia nelle auto che fuori. Per dare un’idea della crescita di questo settore, l’Osservatorio Auto e Mobilità ha stimato che nei prossimi anni l’intelligenza artificiale genererà 11mila miliardi di dollari di PIL, a fronte di investimenti attesi calcolati in circa 250 miliardi.
Una così rapida crescita porterà con sé anche diversi rischi e nuove problematiche, a partire dall’elevato consumo energetico delle IA (già oggi stimabile in 29,3 TWh annui, vale a dire pari a quello di un Paese come l’Irlanda) ma anche una serie di temi legati alla regolamentazione del settore. Al momento infatti ci troviamo in un periodo in cui le istituzioni stanno muovendo i primi passi con approcci spesso diametralmente diversi. L’Unione Europea con l’AI Act, approvato in via definitiva il 23 marzo 2024 , ha scelto un approccio normativo specifico ed etico, mentre gli USA ha deciso di dare priorità all’industria privata e la Cina sta sviluppando piattaforme specifiche per ogni settore e norme severe sui dati da dare in pasto ai modelli di apprendimento per i sistemi alle IA generative. Insomma, la situazione è ancora in divenire e molto potrebbe cambiare nei prossimi anni.
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IA e automobile
L’intelligenza artificiale avrà una crescente importanza anche nel settore automotive, andando a cambiare radicalmente il volto degli stessi Costruttori. Elon Musk recente ha dichiarato che Tesla è “un’azienda di IA e robotica che a molti sembra un’azienda di auto”. Una definizione estrema, come spesso ci ha abituato il tycoon sudafricano, ma che ben spiega come i grandi Gruppi auto saranno costretti a cambiare nei prossimi anni diventando sempre meno produttori di automobili e sempre più erogatori di servizi.
Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Auto e Mobilità, il valore dell’IA nel settore automotive passerà dai 3 miliardi di dollari attuali a 30 miliardi nel 2030, con una crescita stimata annua del 20-30%. Ma quale sarà il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’auto? L’OAM ha definito l’automobile intelligente una vettura “in grado di interagire con l’utilizzatore ed il contesto, elaborando informazioni, apprendendo e agendo autonomamente secondo modi e criteri simili a quelli dell’essere umano”. Una rivoluzione che riguarderà quindi la guida autonoma, ma non solo.
L’auto sarà quindi un mezzo SDV (software defined vehicle, ovvero veicolo definito da software) che avrà nell’IA il proprio fulcro e non più nella meccanica. Sarà altamente elettrificata (completamente elettrica, ma anche plug in o a idrogeno) e dotata e “dotata di sistemi di elaborazione, di connessione in rete e di immagazzinamento dei dati che permettano la gestione completa della parte fisica”. Quella che gli autori della ricerca hanno definito “Automobile Sapiens”.
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