L’assicurazione dell’auto rappresenta un elemento importantissimo sia per la responsabilità legata alla guida di un veicolo sia per la gestione della sicurezza. Quello è che il premio assicurativo, però, viene calcolato attraverso delle variabili molto intriganti. Vediamo quali e come, queste stesse, siano molto simili a quelle utilizzate nei siti scommesse italiani.
Le assicurazioni auto sono un criterio indispensabile per la sicurezza e la responsabilità di un veicolo. La determinazione del premio assicurativo (cioè l’importo che l’assicurato deve pagare per ottenere la copertura della propria macchina) è, quindi, il risultato di un calcolo abbastanza arzigogolato che, gli assicuratori, analizzano mettendo in scena variabili eventuali e disparate. Questo processo, decisamente complicato, può essere paragonato, per metodologia, alla statistica e alla matematica utilizzate nei siti per scommettere. Siti scommesse calcio, migliori siti scommesse sui motori ma, in generale, tutti i siti di scommesse online, utilizzano un determinato calcolo delle probabilità che, per molti versi, assomiglia a quello usato per le assicurazioni. Vediamo come e quanto questi due settori, di certo molto lontani, siano simili parecchio in realtà.
Come funzionano le variabili nell’assicurazione auto?
Le compagnie assicurative utilizzano, di solito, per il premio di una polizza a un’auto, un modello che si basa su variabili multiple. Queste variabili includono l’età e il sesso dell’assicurato, storia di guida, modello o età del veicolo, uso del veicolo, località geografica e altro per determinare quanto valga il premio assicurativo annuo di una vettura.
Il primo fattore citato, quello dell’età e del sesso dell’assicurato, rientra in questa casistica specifica: i maschi giovani sono, generalmente, più coinvolti negli incidenti d’auto. Queste categorie hanno, quindi, premi più alti perché è più probabile che sia un giovane a correre più veloce su strade non tanto tranquille che un uomo o una donna di una certa età. Anche il passato di un individuo, i suoi incidenti, le violazioni del codice stradale, le multe per eccesso di velocità, sono indicativi del comportamento futuro alla guida. Se, infatti, c’è una certa costanza nel prendere multe perché si va veloci, è ovvio che l’assicurazione tenderà ad alzare il suo costo prevedendo che, in un anno, possa capitare di nuovo che accada un’infrazione.
Le auto più costose, poi, o quelle più nuove sono considerate ad alto rischio per furti o incidenti. Ovvio, infatti, che se acquistiamo una bella macchina nuova, ci troviamo in una zona non proprio residenziale, ci sono state già delle denunce, e la macchina risulta appetibile, è probabile che l’assicuratore tenderà ad alzare il premio immaginando una possibile effrazione.
Ancora: alcune aree geografiche hanno tassi di furti di auto più alti o ci sono zone con strade notoriamente più pericolose. Anche questo può influenzare il costo dell’assicurazione e alza o abbassa il premio finale. Se ci troviamo, per esempio, a Napoli (la Campania è la regione con più furti d’auto) l’assicurazione costerà di più di una zona della campagna trentina. Probabilmente, anche solo per mancanza di abitanti, i furti sono meno numerosi.
Cosa cambia tra statistica auto e matematica delle scommesse?
Il settore del gioco, in particolare i siti scommesse sportive, ha metodologie simili a quelle usate dagli assicuratori per stabilire probabilità e quote. Gli operatori dei siti per scommettere, infatti, utilizzano dati statistici e storici, come le condizioni degli sportivi, le condizioni meteorologiche, le prestazioni passate, la psicologia dei partecipanti e altro, per calcolare quote che riflettono le varie probabilità a disposizione per l’uno o l’altro risultato.
Quindi, come per l’assicurazione, il calcolo delle probabilità diventa uno strumento di affidabilità importante che pesa sul computo della quota finale così come pesa lo storico del guidatore rispetto al suo premio assicurativo. Se, infatti, da una parte ci si preoccupa delle condizioni del campione, dall’altra si pensa all’eventualità di un incidente o di un furto. In entrambi i casi, comunque, l’obiettivo è quello di gestire il rischio e di coprire le perdite potenziali stabilendo premi che saranno, appunto, proporzionati al rischio corso. Nel caso delle scommesse, però, al di là dell’esito, gli operatori assicurano sempre un profitto.
La metodologia utilizzata, in entrambi i campi, impiega modelli matematici che includono variabili multiple che servono a studiare di dati storici e a prevedere eventi futuri. Nel settore assicurativo si creano delle tabelle attuariali che basa l’eventualità dell’incidente a fattori comportamentali e demografici. Nel caso delle scommesse, invece, si usano modelli statistici che servono a valutare le prestazioni passate per stabilire delle quote che permettano, certo, di vincere ma mantenendo sempre l’attenzione alta sul “banco”.
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