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Auto Speed Date: Le auto elettriche alla conquista del mondo

L’auto in Europa sta affrontando una transizione verso l’elettrico imposta dal Parlamento che non è così accettata, almeno in Italia, dai consumatori. Infatti come sapete dal 2035, se non cambiano le norme con il nuovo Parlamento Europeo nel 2024, non sarà più possibile vendere vetture con motori endotermici. Ad oggi la diffusione nel vari stati europei delle vetture elettriche è molto diversa. Globalmente in Europa il mercato delle auto a zero emissioni in percentuale è del 15%, in Italia pesa circa il 4% ma ci sono nazioni dove le BEV sono più diffuse. In Germania le auto elettriche sono al 18,6% del mercato, in Francia il 15,4%, nel Regno Unito il 16,4%, in Spagna il 4,8% giusto per analizzare nazioni che hanno volumi di mercato come l’Italia. Tralascio stati come Norvegia, Svezia e Finlandia dove i numeri annuali del mercato sono pari a quelli della sola Lombardia nel mese di gennaio e la percentuale delle BEV, grazie a tanti fattori, è elevata. Ma è interessante guardare anche altre realtà, dove magari non ci sono le imposizioni del 2035 che abbiamo in Europa per capire come si sta diffondendo l’auto BEV.

Le auto elettriche nel mondo

Se partiamo dal Giappone, dove si è appena concluso il Salone dell’Auto di Tokyo con tante concept car elettriche, scopriamo che è proprio in questa occasione che il Pasese del Sol Levante ha riscoperto le auto elettriche a batteria. Il Giappone non è un nuovo delle auto elettriche, la prima auto BEV prodotto in serie a livello mondiale è stata proprio la Nissan Leaf nel 2010. Ma da quelle vettura le auto elettriche in Giappone sono rimaste in letargo. Infatti la quota delle vendite di autovetture elettriche in Giappone è cresciuta all’1,3% nel 2022 dallo 0,4% nel 2021 e quest’anno sfiorerò il 1,9% (il mercato dell’auto in Giappone è di circa 3,61 milioni). In pratica il Giappone per le auto BEV si colloca dietro la Cina, che ha una quota del 23%, agli Stati Uniti che sono al 7%, e anche all’India che ha una quota del 2%. L’anno scorso in Cina sono state acquistate 5 milioni di auto BEV, in Europa sono quasi 1,6 milioni e negli Stati Uniti 732.000 e solo 54.144 in Giappone. Insomma forse il nostro 15% del mercato non è così male, ma consideriamo anche che altri Stati non hanno la data del 2035 come deadline dell’endotermico, in molti si parla del 2040.

I fondi BEV in Italia

Una crescita delle BEV in Italia si potrebbe registrare anche con la recente pubblicazione da parte del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) del decreto attuativo per sbloccare i fondi, 80 milioni di euro, del PNRR per ottenere il bonus per le ricariche domestiche nelle case private e nei condomini. Un contributo che prevede sconti fino all’80% sulla spesa prevista. Ma come sempre la burocrazia blocca le iniziative dei singoli. Pensate che per avere i contributi se avete fatto un’installazione nel 2022 dovevate presentare la domanda entro il 2 novembre scorso e se avete fatto un’installazione nel 2023 dovete presentare la richiesta entro il 23 novembre. Tempi stretti e senza senso con l’obbiettivo in pratica di non favorire una transizione della mobilità. Perché la ricarica in ambiente privato, casa o luogo di lavoro, sarà sicuramente un incentivo alle vetture a zero emissioni, sempre che il nuovo Parlamento Europeo non cambi tutto e si mantenga l’endotermico.

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