Quel passaggio da una cifra all'altra, da 720 a 750, rappresenta un incremento di potenza dal motore V8 biturbo e non solo. È l'occasione per introdurre, con McLaren 750S - coupé e spider - un profondo sviluppo intorno alle idee che la 720S ha portato su strada. Può considerarsi l'erede, la 750S.
Per contenuti tecnici ha elementi ripresi dalla 765 LT, a cominciare dai pistoni del motore V8 4 litri, nella versione M840T. L'incremento della pressione di sovralimentazione ha prodotto l'aumento di potenza a 750 cavalli e 800 Nm, scaricati al posteriore attraverso un cambio 7 marce.
Quanto va forte la 750S?
Le prestazioni sono esagerate nei numeri assoluti dichiarati: 2"8 sullo 0-100 km/h, per una progressione che porta ai 200 orari in 7"3 e in meno di 20 secondi a 300 km/h. La corsa delle due 750S si conclude ai 332 km/h.
Numeri che non dicono tutto, non dicono del lavoro di alleggerimento condotto da McLaren (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Rispetto alla 720S sono stati limati 30 kg e il dato indica di 1.277 kg a secco per la versione coupé e 1.326 kg per la spider. Quest'ultima beneficia della copertura in carbonio (tetto apribile elettronicamente, in 11"), con possibilità di dotarlo di due botole in vetro elettrocromico.
La rivale diretta può essere la 296 GTB?
McLaren rivendica un primato di leggerezza sulla diretta concorrenza, ben 193 kg in meno dicono a Woking. Con il passaggio della Ferrari all'ibrido plug-in con la 296 GTB, questa McLaren priva di elettrificazione non può certo paragonarsi alla rossa con tutto un altro schema tecnico. Anche se i numeri alludono proprio alla 296 GTB nei calcoli McLaren (1.277 kg per la 750S sommati ai 193 kg di risparmio vantato portano a 1.470 kg, ovvero, la configurazione più leggera della 296 GTB).
Le attenzione sul peso sono parecchie e spaziano dal parabrezza 1,6 kg più leggero ai sedili, optional, in carbonio e da corsa: 17,5 kg in meno di peso. Anche le sospensioni contribuiscono alla riduzione delle masse.
Assetto, ammortizzatori e molle cambiano così
Degli ammortizzatori, però, conta dire anche dell'idraulica modificata (cambiano le valvole interne allo stelo), delle geometrie delle sospensioni e delle molle: più rigide al posteriore, più morbide all'anteriore. McLaren 750S riscrive tutta la dinamica di marcia, confermando le regolazioni elettroniche dell'assetto. Il posizionamento di due bilancieri è ai lati della strumentazione e dovrebbe essere possibile per il pilota intervenire sulle regolazioni dell'elettronica Powertrain e quella Handling senza staccare le mani dal volante. Per il posizionamento dei comandi, tuttavia, sembra necessario postare le mani sulla corona in alto.
Il rinnovamento sulla 750S interessa il 30% dei componenti, tra cui lo splitter più ampio, un'ala in carbonio estesa, il diverso posizionamento delle aperture sulla cover motore. Gli scarichi sono due e racchiusi in un elemento accentrato, anziché i terminali separati della 720S.
Dell'impianto frenante va detta dell'opzione carboceramica con pinze monoblocco, la stessa abbinata presente su McLaren Senna.
Attraverso, poi, il McLaren Control Launcher, è possibile per il pilota richiamare con un unico tasto una serie di parametri regolati sulle proprie preferenze. Sono regolazioni che incidono su assetto, risposta del motore, aerodinamica e cambiata.