Torino sarà la prima città italiana e una tra le prime in Europa, a godere di navette a guida autonoma per il trasporto pubblico, che saranno in circolazione a partire da ottobre. I mezzi 100% elettrici sono firmati Navya, innovativa società francese con sede a Lione, e circoleranno nella zona degli ospedali cittadini (Città della Salute), su un percorso di circa 2 chilometri.
La sperimentazione è iniziata lo scorso 26 luglio ed è stata coordinata dalla Fondazione Links e gestita da Gtt, grazie ai finanziamenti del programma europeo per l’innovazione Horizon 2020. Lo scopo è quello di testare i veicoli nel traffico reale e formare gli operatori che saranno comunque presenti a bordo e che daranno assistenza ai passeggeri.
Disponibili per tutti
Tra tre mesi invece i minibus saranno a disposizione dei cittadini, che potranno prenotare la corsa gratuita tramite l’app auTonomo Gtt, disponibile per dispositivi Android e iOs. Il servizio sarà svolto da due navette senza conducente che si muoveranno nel traffico urbano rilevando in tempo reale qualsiasi genere di ostacolo, dalle auto, ai pedoni, agli animali.
La navetta autonoma Navya Arma è un veicolo elettrico totalmente simmetrico, ovvero capace di viaggiare in entrambe le direzioni di marcia, lungo quasi cinque metri. Ogni veicolo, accessibile anche alle persone con disabilità, può ospitare fino a 14 passeggeri più l’operatore di sicurezza (11 posti a sedere e 4 in piedi), ha un’autonomia media di 9 ore e una velocità massima di 25 chilometri orari.
Partenza con il freno a mano tirato
Inizialmente il servizio durerà sei ore durante la settimana (dalle 12.30 alle 18.30) e quattro ore nei weekend (dalle 15 alle 19). Il percorso è predefinito ma non fisso, visto che si potrà prenotare la corsa anche nelle vie posizionate tra corso Spezia e via Cortemilia.
Chiara Foglietta, assessora ai Trasporti del capoluogo piemontese ha affermato: “Torino è la prima città in Italia a sperimentare la guida autonoma in strada, si tratta del primo passo verso una mobilità cittadina alternativa. I progetti di smart mobility avranno ricadute tangibili sulla qualità degli spostamenti delle persone e sull’ambiente.”