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Opel Mokka: il test del restyling tecnologico

Arriva il momento del restyling di metà carriera per la Opel Mokka. Il Suv più piccolo del Costruttore tedesco si aggiorna con una serie di interventi che ne modificano più la sostanza, che lo stile. La gamma motori resta invariata, mentre migliora la connettività e la tecnologia.

Opel Mokka, design rivisto e tanta tecnologia

Ma andiamo per gradi: forme e proporzioni restano quelle di sempre. La Mokka, infatti, resta lunga 4,15 metri e anche con l’ultimo aggiornamento il design non è stato stravolto. Piccoli interventi hanno interessato la parte anteriore, dove la grande calandra Opel Vizor perde le cromature e ora ingloba il rinnovato logo Opel al centro. Rivisto anche il design del paraurti, che grazie a forme più morbide e arrotondate migliora leggermente l’aerodinamica del modello. Un intervento simile ha interessato anche la parte posteriore della vettura, dove è stato ridisegnato il paraurti.

Ma le novità più interessanti sono quelle che troviamo all’interno dell’abitacolo. Questi si distinguono ora per l’utilizzo di un maggior numero di inserti in materiale riciclato, mentre tutto nuovo è il volante, dalla forma squadrata e dalle dimensioni già contenute rispetto alla serie precedente. È stata rivista anche la disposizione del tunnel centrale, dal quale spariscono molti comandi fisici, trasferiti all’interno del sistema di infotainment. Ed è proprio quest’ultimo l’elemento che più di tutti rappresenta una novità sulla rinnovata Opel Mokka.

Le dimensioni dello schermo restano le stesse, con una diagonale di 10 pollici, ma cambiano le grafiche e le logiche di funzionamento e, soprattutto, fa il suo esordio a bordo ChatGPT, che essendo in grado di apprendere dalle abitudini del conducente, è in grado di interagire con esso in maniera proattiva. Di serie, infine, ci sono Apple CarPlay e Android Auto.

Ibrida o elettrica, sempre votata al comfort

Come dicevamo in apertura, la gamma motori non è stata modificata. Tre, infatti, sono i powertrain tra i quali è possibile scegliere. Si parte con il 1.2 benzina da 136 cv e cambio manuale per poi passare al 1.2 Hybrid da 136 cv e 230 Nm, capace di muovere la vettura (per pochissimo) anche in elettrico, per poi passare all’elettrica, alimentata da una batteria da 54 kWh, che manda energia ad un motore elettrico da 156 cv per un’autonomia di circa 400 km.

Noi ci siamo messi al volante della variante ibrida, che si conferma una valida alleata per chi cerca una vettura “a ruote alte” a misura di città. Il piccolo 1.2 è grintoso e poco assetato di benzina. L’assetto è votato al comfort: filtra bene le asperità del manto stradale, ma mostra un po’ il fianco al rollio in curva. Buono, infine, il feeling con lo sterzo, sempre comunicativo anche se molto demoltiplicato.

Infine i prezzi. Il listino di apre da 29.700 euro per la versione Hybrid, mentre il prezzo di partenza dell’elettrica è fissato a 36.700 euro. Alla base dell’offerta troviamo la 1.2 a benzina ad un prezzo di 26.200 euro.

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