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Nuova Skoda Fabia rinuncia alla station wagon Combi

Si tratta di una nicchia, estinta, eppure la funzionalità delle station wagon di segmento B - con i costi contenuti del mondo delle utilitarie - è qualcosa che i suv o crossover urbani, di pari segmento, quasi sempre faticano a eguagliare. Progressivamente si è registrato l'abbandono della variante di carrozzeria e, da ultima, anche nuova Skoda Fabia Combi è costretta a un passo indietro (leggi il test della nuova Fabia).

Annunciata come un progetto che avrebbe dato seguito alla terza generazione, direttamente con le parole dell'a.d. Skoda Markus Schafer, adesso sempre Skoda conferma il taglio del modello.

Fabia Combi sacrificata sull'altare delle normative

La pressione delle emissioni di CO2 da ridurre del 55% secondo i piani della Commissione Europea, al 2030, porterà Skoda a investire sull'elettrico e lanciare tre nuovi modelli a zero emissioni. Altra pressione, più immediata, l'introduzione dello standard Euro 7, verosimilmente dal 2025 e i relativi costi di adeguamento. Così, il peso di un modello in più in gamma e i conseguenti volumi di vendita, diventano una zavorra sulle emissioni medie di CO2 da evitare, quando possibile.

Skoda ha confermato il taglio di alcuni modelli endotermici, non sarà solo Fabia Combi a soffrire la strategia di contenimento delle emissioni.

C'erano una volta le B-wagon

Prima della Fabia anche Renault ha eliminato la decinazione Clio Sporter, Seat la Ibiza ST, da molto più tempo Volkswagen la Polo sw, Peugeot è dai tempi della 207 che ha rinunciato alla praticità e maggior spazio della wagon.

Certo resta un dato, i 530 litri di volume di una piccola Skoda Fabia Combi, come da precedente generazione, per essere eguagliati da un suv richiedono, oggi, una migrazione verso il ben più grande Skoda Karoq di segmento C.