La pandemia ne ha rallentato il percorso, non l'ambizione a trasformare in realtà quello che, al Salone di Ginevra del 2019, fu uno dei prototipi più ammirati. Piech Mark Zero, allora. Un concept che proponeva prestazioni frutto di un sistema elettrico abbinate al design senza tempo delle granturismo.
Linee morbide e avvolgenti, proporzioni eterne perché mai soggette al trascorrere del tempo. Rispetto al prototipo cambia il nome e alcuni dettagli sono stati affinati. Si chiamerà Piech GT, ha un frontale ancor più equilibrato e affascinante.
Progetto finanziato
Tutto molto bello, ma come si andrà avanti, adesso, in Piech Automotive? Un anno fa salivano a bordo Matthias Mueller e Klaus Schmidt, figure dell'automotive tedesco con un passato importante, tra VW e Porsche il primo, BMW M il secondo.
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La sostenibilità finanziaria è garantita dalla campagna di raccolta di investitori, assicura l'a.d. Toni Piech, insieme a Rea Stark cofondatore di Piech Automotive. L'obiettivo è di lanciare la granturismo elettrica a metà del 2024, poi di sviluppare una suv sportivo e una berlina - Piech Sportlimousine - sulla medesima architettura modulare.
La fase di sviluppo
Per arrivare su strada, però, servono i muletti di sviluppo. Un secondo esemplare verrà realizzato entro il mese di marzo 2022, poi ne seguiranno altri prima di fine anno e, a seguire, la flotta si completerà sulla base dei dati raccolti nei tradizionali test nel mondo reale.
Se il design è il tratto più affascinante, la tecnica racconta di uno schema a tre motori elettrici, tutti del tipo sincrono, tutti con 204 cavalli di potenza massima. Il sistema vale un potenziale di 603 cavalli, alimentato da una batteria con celle a sacchetto, installata a T, ovvero, con i moduli in parte nel tunnel centrale e in parte disposti trasversalmente davanti all'asse posteriore. Si accentrano le masse, che non dovrebbero superare i 1.800 kg nelle ambizioni della casa elvetica.
Prestazioni e produzione
La scorsa estate si è completato il trasferimento delle attività da Monaco di Baviera a Memmingen, dove l'azienda ha una pista di test e il centro della logistica. Sul fronte delle batterie (500 km l'autonomia di marcia) si è avvicinata la produzione all'Europa, mantenendo i legami con i fornitori cinesi. Se le prestazioni velocistiche annunciate sono da supercar (meno di 3" sullo 0-100 orari, meno di 9" per toccare i 200 orari) non sono da meno quelle di ricarica: in 8 minuti dichiara la capacità di riportare il livello all'80% mentre con una specifica di caricatore ad hoc, sviluppato da TGood, Piech GT può caricare la batteria in meno di 5 minuti. Teoria.
La produzione della supercar verrà curata da un importante costruttore auto, dicono in Piech Automotive, dove l'obiettivo è di realizzare nel primo anno di produzione 1.200 esemplari della GT. Appuntamento al 2024.