Si fa attendere e non sarà prima del 2022 che si farà guidare. BMW M3 Touring è la variante che mancava nella sportività BMW Motorsport. In largo ritardo rispetto a chi, la super-wagon, la realizza da molti anni ormai - leggi Audi RS4 Avant, Mercedes-AMG C 63 wagon (leggi il test della nuova Classe C diesel mild hybrid) -, finora le alternative per guidare una "M3 station wagon" passavano da elaborazioni più o meno spinte di tuner indipendenti o da casa Alpina, con le Serie 3 Touring potenziate.
Un muletto in bella mostra sui social per dire di un debutto prossimo, così BMW M impegna l'attesa su M3 Touring. Che sarà nella meccanica la replica fedele di quanto propone la gamma M3, anche nella duplice soluzione di trasmissione, manuale e automatico 8 marce, abbinati al 3 litri turbocompresso, sei cilindri in linea. Due i livelli di potenza, per come li conosciamo su M3/M4 - nonché le applicazioni X3 M e X4 M: 480 e 510 cavalli della Competition (qui la prova).
Coda di sportività
La sostanziale variazione sta nell'interpretazione della carrozzeria, quell'extra di versatilità abbinato a prestazioni elevatissime. Carrozzeria adattata nell'aerodinamica, con uno spoiler raddoppiato da un labbro, per migliorare l'efficienza alle alte velocità e "staccare" meglio i flussi dall'auto, riducendo così le turbolenze dietro la coda.
Leggi anche: Mercedes-AMG, il V8 resterà ancora a lungo sulla scena
Del muletto spiccano anche i quattro terminali di scarico in cromo nero, le soglie sottoporta specifiche e i cerchi multirazze.