Procedi per affinamenti continui, la ricerca di decimi, di dettagli che incrementino la prestazione. In pista funziona così. In pista, al Nurburgring, è la nuova regina, Lamborghini Aventador SVJ. Che dell’esperienza fatta dai tecnici con Huracan Performante fa tesoro, attinge a piene mani nell’elemento di novità più evidente ed elaborato: il sistema ALA 2.0. L’aerodinamica attiva Lamborghini mette realmente le ali, consente di ottimizzare il carico aerodinamico e la resistenza all’avanzamento: in curva, la massima deportanza possibile incrementa i G laterali; sul dritto, riuscire a far stallare l’ala (e non solo), equivale a liberarsi della resistenza aerodinamica, nociva per il raggiungimento della velocità massima.
Oltre 350 km/h sotto la spinta dei 770 cavalli del motore V12 aspirato da 6,5 litri a un regime di 8.500 giri/min. Dalla Aventador SV si è sviluppata la testata, con diversi condotti di aspirazione, nonché valvole in titanio. Cambia anche lo scarico più leggero nella configurazione “corta”, con doppio terminale sopra al diffusore. Cavalli e newtonmetri di coppia (720), scaricati sulle quattro ruote motrici, diverse, anche queste. C’è il sistema di quattro ruote sterzanti ma, soprattutto, una ripartizione del 3% più sbilanciata sull’asse posteriore di quanto non facesse SV. L’aggiunta della J che è Jota, intesa come appendice del regolamento tecnico FIA di un tempo – quando Lambo sviluppava le proprie auto perché si esprimessero al meglio in pista, pur non correndo in alcun campionato – descrive la specializzazione per la prestazione in pista, pur essendo hypercar stradale.
Ma torniamo all’aerodinamica, che è cuore dell’incremento prestazionale. Si arriva ad ALA 2.0 con lo sviluppo del sistema di canalizzazioni, anteriori e posteriori, nonché del sottoscocca, che attraverso un controllo motorizzato delle aperture permette di ridurre la resistenza all’avanzamento quando necessario, grazie allo stallo dell’ala posteriore e del diffusore. Non solo l’ala posteriore fissa può stallare, ma in curva il sistema di flap (posti sopra lo splitter anteriore, sul fondo e davanti l'ala posteriore) che canalizza i flussi d’aria è in grado – supervisionato dall’elettronica del Lamborghini Dinamica Veicolo Attiva 2.0 – di realizzare il Vectoring Aerodinamico, ovvero, portare carico deportante solo su una parte dell’ala, quella della ruota interna alla curva, incrementando motricità e pressione verticale, scaricando la pressione sulla ruota esterna in appoggio. Servono meno di 5 decimi perché il sistema ALA 2.0 sviluppi appieno i propri vantaggi, il tempo necessario alla gestione dei flap che canalizzano l’aria e il completo collegamento dei flussi aerodinamici.
Complessivamente, Lamborghini Aventador SVJ registra un coefficiente di drag inferiore dell’1% rispetto a SV e un carico deportante del 40% maggiore: quota da scomporre tra la deportanza ottenuta dal fondo (l’incremento vale il 30%) e dalla carrozzeria superiore (+70%).
A Pebble Beach è arrivata la prima visione su una hypercar destinata a passare il testimone a una nuova generazione nel volgere di un paio di anni. Da inizio 2019 i clienti riceveranno i 900 esemplari in programma, ciascuno con un prezzo di 349.116 euro (più tasse). Sul verde del The Quail – colore ricorrente sulla carrozzeria della SVJ, senza dimenticare l’Inferno Verde della Nordschleife attaccato con il nuovo record sul giro, in 6’44”97, l’auto stradale più rapida sugli oltre 20 km di circuito) – Aventador SVJ ha mostrato anche un altro volto, quello di SVJ 63, come il numero di esemplari ancor più esclusivi, omaggio all’anno di fondazione della Casa del Toro di Sant’Agata Bolognese.
La SVJ potrà integrarsi con un sistema di telemetria, necessario accessorio per vivere appieno le giornate in pista, oltre all’impiego stradale; quanto alle prestazioni, sullo zero-cento accelera in 2”8 e si ferma in appena 30 metri. La massa complessiva dichiarata è di 1.525 kg, per un rapporto peso-potenza di 1,98 kg per cavallo. L’ottimizzazione dell’assetto, infine, registra barre antirollio del 50% più rigide rispetto a SV e sospensioni magnetoreologiche (variano la rigidità all’induzione di una carica elettrica).