Stoccolma
Se il mercato chiama il Gruppo Volkswagen risponde. Gli europei sono sempre più affamati di SUV, soprattutto compatti, che continuano a fagocitare punti percentuali ai modelli dei segmenti tradizionali come le berline 5 porte, le station wagon o le monovolume. Sono sempre meno i clienti che entrano in concessionaria e che cercano un'auto di questo tipo; la realtà è che quasi tutti vogliono un SUV, o un crossover che dir si voglia, perché convinti che possa essere la somma migliore del classico trittico di carrozzerie. Con questa premessa si capisce meglio il grande sforzo del Gruppo tedesco, che nei prossimi mesi andrà a presidiare il florido segmento B-SUV con ben tre prodotti di altrettanti marchi diversi.
Sarà Skoda ad aprire le danze con la nuova Karoq che abbiamo appena scoperto a Stoccolma, accompagnata dai vertici del marchio boemo. Dopo di lei, con qualche mese di distanza l'una dall'altra, arriveranno la Seat Arona e la Volkswagen T-Roc, tutte basate sulla iper-versatile piattaforma MQB che per generare questo trio è stata declinata in misure inedite. La lunghezza di 4,38 metri è in perfetta media con le concorrenti, mentre la larghezza di 1,84 m sfiora quasi il segmento superiore; l'altezza di 1,6 metri, infine, è quella che insieme al passo di 2,64 m configura l'ampio spazio interno, con un bagagliaio che ha almeno 521 litri di capacità.
Il giudizio sul design è sempre soggettivo, ma essendo il primo motivo di acquisto per qualunque marchio, il team guidato da ... ha cercato una via più dinamica del solito per dare alla Karoq i tipici stilemi della Skoda. Il risultato ci sembra apprezzabile ma giudicatelo voi. Quello che invece è certamente positivo, è il livello raggiunto da questa Skoda a livello di pacchetto tecnico, di dotazioni e di accessori disponibili che non hanno nulla da invidiare ai brand più blasonati del Gruppo Volkswagen. Sulla Karoq, infatti, debuttano il quadro strumenti digitale, i fari anteriori full LED e il sistema di infotainment con il display touch capacitivo in vetro.
Parlando di motori, ci sono alcune vecchie conoscenze come il 1.6 e il 2.0 TDI - opportunamente aggiornati, con potenze di 115, 150 e 190 CV - e le new entry a benzina, ovvero il 1.0 TSI 3 cilindri da 115 CV e il 1.5 TSI da 150 CV che ha la peculiarità di disattivare i cilindri quando è richiesta poca potenza. Se invece la richiesta riguarda la mobilità anche fuori dall'asfalto, sulle motorizzazioni dai 150 CV in su è disponibile la trazione integrale, mentre il cambio DS G a 7 rapporti si può avere su tutta la gamma, al contrario del manuale a 6 rapporti che non è presente sul 1.5 TSI e sul diesel più potente. Le quattro ruote motrici sono del tipo "on-demand", con quelle posteriori che entrano in gioco solo quando è richiesto, grazie a una frizione a lamelle.
Le versioni 4x4, inoltre, beneficiano delle sospensioni posteriori multi-link a 4 bracci, che migliorano il comportamento su strada e aumentano il livello di comfort; all'anteriore c'è uno schema McPherson con bracci triangolari trasversali inferiori che permettono di gestire meglio i carichi laterali sulle ruote, migliorando il comportamento su strada. Se poi si aggiungono anche gli ammortizzatori a controllo elettronico (optional) ecco che la Karoq è pronta a confrontarsi anche col segmento superiore, dove non sfigurerebbero nemmeno i suoi sistemi di assistenza alla guida.
Il radar anteriore che supporta sia la frenata automatica di emergenza che il cruise control adattivo non è così comune nel segmento B-SUV, come non lo è il rear traffic alert che assiste il guidatore nell'uscita dal parcheggio. In attesa di provare tutte queste funzioni e di conoscere i prezzi della Karoq, sappiamo che si potrà ordinare in concessionaria già da luglio, con le prime consegne previste per novembre 2017. In ogni caso, guardando al successo che sta avendo la sorella maggiore Kodiaq c'è da attendersi una buona accoglienza.