Un traguardo importante, festeggiato in maniera speciale. Jeep Compass e Renegade festeggiano il milione di unit&agrave; vendute in Europa con l&rsquo;allestimento dedicato North Star. Successo commerciale anche dai meriti italiani visto che gran parte di quel milione &egrave; stato assemblato nello stabilimento lucano di Melfi e che ha portato la Renegade, dal momento del lancio nel 2014, a vedere oltre due milioni di pezzi in tutto il mondo e a rendere la Compass uno dei C-Suv pi&ugrave; apprezzati sul mercato italiano. L&rsquo;allestimento speciale North Star entra cos&igrave; in gamma per le due vetture come punto di mezzo tra quello di accesso Altitude e quello dalla caratterizzazione premium Altitude, si distingue per essere un compromesso ideale tra praticit&agrave; e lusso. I tocchi personali di design iniziano dall&rsquo;esterno con le linee dei due Suv in tinta bicolore nera e Technogreen, oltre ai nuovi cerchi da 17&rdquo; per la Renegade e 18&rdquo; per la Compass e la decalcomania opaca sul cofano che riduce l&rsquo;effetto abbagliante del sole per il conducente. La dotazione di serie, poi, &egrave; completata dal tetto in vetro apribile, dai fendinebbia Led, un pacchetto completo di ADAS e i badge North Star che identificano l&rsquo;allestimento. Una Jeep, poi, deve essere robusta fuori, ma anche dentro e per questo entrambe adottano rivestimenti interni in un nuovo tessuto che, come dichiara Jeep, &egrave; fatto di un materiale capace di essere tre volte pi&ugrave; resistete di quello usato sull&rsquo;allestimento Altitude. Renegade e Compass sono disponibili esclusivamente con motorizzazioni elettrificate. Per la prima, l&rsquo;allestimento North Star parte da 35.600 euro per la versione 1.5 turbobenzina mild hybird a 48 volt da 131 cavalli e, mentre sulla plug-in 4xe e trazione integrale da 240 cv e 50 km di percorrenza in elettrico, il listino parte da 45.600. Sulla Compass North Star, il mild hybrid parte da 41.350 euro, mentre la plug-in 4xe ha prezzi a partire da 52.600 euro. 

I due Suv festeggiano il milione di esemplari venduti con un allestimento ricco e motori ibridi

Jeep Compass e Rengade North Star, una serie molto speciale

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Jeep Avenger 4Xe, la prova

        Dimensioni compatte, ma prestazioni da grande. D&rsquo;altronde, non poteva essere altrimenti quando si porta a spasso un marchio come Jeep, il simbolo della libert&agrave; e dell&rsquo;avventura per eccellenza. E&rsquo; il battesimo su strada e offroad di Avenger 4xe, dotata di un sistema ibrido a 48 V all&rsquo;avanguardia che unisce un solido propulsore turbo a due motori elettrici da 21 kW per una potenza di 145 cv. E&rsquo; la versione che completa la famiglia Avenger, la compatta segmento B del brand, gi&agrave; forte dei modelli benzina 1.2, quindi mild hybrid e solo elettrica BEV. Elegante e robusta, design moderno e innovativo, Avenger &egrave; stata studiata per offrire prestazioni di alto livello e portare avanti l&rsquo;eredit&agrave; di Jeep in fatto di trazione integrale anche su un modello dedicato a chi ha esigenze di spostamento quotidiano cittadino ed extraurbano, ma che ha voglia di &ldquo;evasione&rdquo; per esplorare terreni fuori dai percorsi tradizionali. Fatta a Melfi &ldquo;Grazie agli oltre 160.000 ordini dal momento del lancio, Jeep Avenger &egrave; un grande successo, e con la versione 4xe completiamo l&rsquo;offerta Jeep nel segmento B-SUV applicando l&rsquo;innovativa tecnologia ibrida alle leggendarie potenzialit&agrave; off-road di Jeep. La vettura &egrave; perfetta per la citt&agrave;, offrendo una guida silenziosa, sostenibile e fluida per spostarsi senza stress e al tempo stesso &egrave; in grado di percorrere ogni tipo di terreno accidentato, dai sentieri sconnessi ai pendii pi&ugrave; ripidi, sempre pronta per affrontare qualsiasi avventura&rdquo; ha spiegato Fabio Catone, Head of Jeep Brand Enlarged Europe. Senza dimenticare e sottolineando la qualit&agrave; della produzione nello stabilimento di Melfi Con eleganza... o in jeans Elegante e robusta, ricca di innovazioni tecnologiche, Avenger 4xe si contraddistingue per le protezioni e per le soluzioni dedicate, dai paraurti anteriori antigraffio, nuovi fendinebbia, barre sul tetto che offrono ulteriore spazio di carico e gli pneumatici quattro stagioni Mud &amp; Snow. Ottimizzate le protezioni sottoscocca e le potenzialit&agrave; off-road, aggiunto il gancio di traino posteriore &ldquo;sollecitato dalla community Jeep di poter offrire e ricevere aiuto pi&ugrave; facilmente in caso di necessit&agrave;&rdquo;. Accenti cromatici verdi come l&rsquo;esclusiva X sul paraurti anteriore, il badge Jeep sui cerchi, i dettagli eleganti sui paraurti e la caratteristica scritta 4xe sul portello posteriore aggiungono un tocco di esclusivit&agrave;. Bagagliaio da 325 a 1.218 litri. All&rsquo;interno abitabilit&agrave; per 5, finiture di qualit&agrave; e pregio, comodit&agrave; tra cui i vani portaoggetti,&nbsp;&nbsp;info d&rsquo;avanguardia con quel che serve per l&rsquo;offroad sotto controllo, touchscreen da 10,25" e quadro strumenti digitale da 10,25" a colori. Inoltre, sedili lavabili realizzati con materiali a pi&ugrave; lunga durata: su questa Jeep si pu&ograve; vivere con eleganza o in libert&agrave; coi jeans. Off road Alle innegabili qualit&agrave; stradali (sterzo puntuale e preciso, brillantezza nelle riprese, Adas esaurienti) abbiamo aggiunto il test impegnativo fuoristrada, tra fango e rocce sulle colline toscane e dopo l&rsquo;abbondante pioggia dei giorni precedenti il test: &egrave; una vera Jeep&hellip; con angoli in off-road ottimizzati (attacco 22&deg;, dosso 21&deg; e uscita 35&deg;), un&rsquo;altezza da terra di 210 mm (+10 mm) e una capacit&agrave; di guado fino a 400 mm. Importante la presenza del riduttore (22,7:1) sull'asse posteriore: trasmette alle ruote una coppia di ben 1.900 Nm per fornire forte trazione su superfici ripide e impegnative. Cos&igrave; diventa facile affrontare pendenze fino al 40% anche su ghiaia, e mantenere fino al 20% di trazione in assenza di aderenza. A basse velocit&agrave; la trazione 4x4 &egrave; permanente e ripartita 50:50, da 30 a 90 km/h l&rsquo;inserimento sull&rsquo;asse posteriore &egrave; tale solo in caso di necessit&agrave;, oltre 90 km/h l&rsquo;elettrico lascia il posto al consumo di carburante. Alla guida si possono gestire le modalit&agrave; Auto, Snow, Sand&amp;Mud, e Sport per il divertimento puro e un E-Boost che fornisce pi&ugrave; spinta alle ruote posteriori e fornisce un &ldquo;effetto sprint&rdquo;. Si avverte notevolmente l&rsquo;apporto delle sospensioni Multilink al posteriore. Efficace il controllo della discesa che permette una guida tranquilla e sicura anche in condizioni difficili di visibilit&agrave;. Motore Il cuore dell&rsquo;Avenger 4xe mette assieme l&rsquo;efficienza ibrida alla tecnologia AWD all&rsquo;avanguardia. L&rsquo;ibrido 4 V unisce un robusto motore turbo da 1,2 litri a due motori elettrici da 21 kW, uno all&rsquo;anteriore e l&rsquo;altro sul posteriore, per una potenza totale di 145 CV, con cambio automatico a doppia frizione 6 velocit&agrave; che consente la guida elettrica a basse velocit&agrave;. Velocit&agrave; massima di 194 km/h (10 km/h in pi&ugrave; rispetto alla versione e-Hybrid), da 0 a 100 km/h avviene in soli 9&rdquo;5. Consumi dichiarati 5,4 l/100 km, esagerando in salita non abbiamo superato la soglia dei 6,8. Quanto costa Listino a partire da 31.950, Avenger 4xe &egrave; gi&agrave; in vendita, consegne da maggio.&nbsp;Tre gli allestimenti, Upland, Overland e l&rsquo;esclusiva North Face Edition, top di gamma a 37.950 euro.       

La piccola di casa Jeep mette il 4X4 con l'ibrido e diventa capace di districarsi anche su percorsi fuori dall'asfalto

Jeep Avenger 4Xe, in fuoristrada senza paura

Da un lato, l&#39;elenco degli impegni gi&agrave; annunciati da Stellantis lo scorso dicembre, quando il Tavolo di lavoro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si concluse con la presentazione del Piano Italia. Dall&#39;altro, numeri per elencare l&#39;apporto di Stellantis dato al tessuto industriale italiano, rispetto alla fase di profonda crisi in cui versava Fiat nel 2004: &quot;Spero che da oggi e con il bilancio dare/avere tra il paese e l&#39;azienda, non sia pi&ugrave; un tema divisivo. Ma un&#39;opportunit&agrave; per continuare questo percorso virtuoso insieme che dura da pi&ugrave; di 125 anni orgogliosamente con l&#39;Italia&quot;.  Produzione europea e necessit&agrave; di un norme chiare  Poi, le prospettive sul futuro, di una produzione automobilistica che sar&agrave; legata alla domanda del mercato, un mercato che nei prossimi 20 anni vedr&agrave; soprattutto la presenza di auto elettriche: &quot;Cina e Stati Uniti stanno definendo una politica industriale per l&#39;auto con normative e risorse orientate a raggiungere i loro interessi nazionali. Noi auspichiamo che ci&ograve; possa accadere presto anche in Europa perch&eacute; nel nostro mestiere abbiamo bisogno di un quadro chiaro&quot;.  Cos&igrave; John Elkann, in uno dei passaggi dell&#39;intervento introduttivo davanti alle Commissioni Attivit&agrave; produttive di Camera e Senato. Un incontro al quale si &egrave; presentato accompagnato da Jean Philippe Imparato, responsabile regione Europa di Stellantis, Antonella Bruno, responsabile delle attivit&agrave; commerciali in Italia, Santo Ficili, a.d. Alfa Romeo e Maserati, Monica Genovese, responsabile Acquisti parte Powertrain.&nbsp;  La produzione italiana confermata&nbsp;  Ai rappresentanti dei Gruppi parlamentari ha illustrato gli impegni industriali gi&agrave; noti con il Piano Italia, specificando la produzione dei 7 modelli su architettura STLA Medium a Melfi. Si faranno 5 modelli a marchio Jeep e DS, due a marchio Lancia. Saranno auto ibride ed elettriche, dalla DS N&deg;8 e Jeep Compass previste quest&#39;anno, alla DS N&deg;7 e Lancia Gamma nel 2026. A Cassino si faranno le nuove Stelvio e Giulia.  Quanto a Mirafiori, &egrave; stato confermato l&#39;avvio della produzione a novembre per la Fiat 500 ibrida, accanto alla produzione della 500E e la realizzazione dei cambi elettrificati e-DCT, con una capacit&agrave; produttiva fino a 600 mila unit&agrave;.&nbsp;  Cambi elettrificati e ibride  &quot;Questa tecnologia la stiamo portando avanti e se uno guarda alla prossima generazione, stiamo parlando di modelli con emissioni sotto i 100 g di CO2 per km, ossia una riduzione del 20% rispetto ai motori ibridi di oggi&quot;, ha anticipato Elkann.  Se gli impegni industriali erano gi&agrave; chiari, resta l&#39;incertezza del contesto globale, a cominciare dalle dinamiche sui dazi previsti dagli Stati Uniti, che potrebbero impattare sulle vendite di Alfa Romeo e Maserati.  Contrazione del mercato dell&#39;auto e produzione  &quot;Il mercato mondiale degli autoveicoli conta circa 80 milioni di unit&agrave; vendute nel 2024. La Cina occupa il primo posto con 30 milioni seguita dagli Stati Uniti a 16 milioni e dall&#39;Unione Europea a 15 milioni. Rispetto a 20 anni fa, le vendite in Cina sono esplose quattro volte, un aumento del 400%. Negli Stati Uniti sono leggermente diminuite del 5%. In Europa sono calate del 12 e in Italia del 30%. Se oggi in Europa e in Italia si producano meno autovetture &egrave; una conseguenza della contrazione del mercato di questi ultimi 20 anni.  Analogamente, l&#39;aumento della produzione in Europa e in Italia, nel prossimo ventennio, dipender&agrave; dalla crescita del mercato che sar&agrave; sempre pi&ugrave; elettrico&quot;, ha dichiarato Elkann.  Auto elettriche, produzione e costi dell&#39;energia  Tema spinoso, quello della transizione energetica e delle precondizioni per essere competitivi su un terreno che vede i costruttori cinesi in posizione di vantaggio competitivo, specialmente sul tema dell&#39;approvvigionamento delle materie prime necessarie alle batterie, per il know how nella loro produzione e per i costi inferiori di produzione.&nbsp;  &quot;Vorrei approfondire con voi due elementi chiave per lo sviluppo del nostro settore in Europa. Il primo, i fattori di competitivit&agrave; per la produzione di macchine elettriche. Il secondo, la regolamentazione ambientale ed energetica.&nbsp;  Sulla competitivit&agrave;, vorrei soffermarmi su due aspetti. I costi di trasformazione industriale e lo sviluppo tecnologico delle batterie europee. I produttori automobilistici europei stanno affrontando uno svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti cinesi, pari al 40% del costo manufatturiero complessivo. In particolare, i prezzi dell&#39;energia dei paesi produttori di auto europei risultano cinque volte pi&ugrave; alti di quelli cinesi.&nbsp;  Bisogna inoltre rammentare che, per quanto riguarda una Giga Factory, il consumo di energia necessario &egrave; 10 volte superiore a quello di uno stabilimento produttivo di autovetture. Per questa ragione, l&#39;Europa dovrebbe far scendere i prezzi dell&#39;energia a valori competitivi globali e di mantenerli a livelli costanti e prevedibili.  Per ridurre questi vari occorre agire sia sul mix di fonti energetiche, sui loro costi e sull&#39;imposizione fiscale a livello nazionale sia sull&#39;adozione di misure che favoriscano l&#39;autogenerazione di energia rinnovabile a livello di impianto produttivo&quot;, ha proseguito Elkann nel corso dell&#39;audizione.  &quot;Quello che oggi manca &egrave; un sentiero chiaro e definito delle misure energetiche necessarie a garantire la competitivit&agrave; del settore in Europa e il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilit&agrave;&quot;.  Il tema Gigafactory ha visto un passaggio sul progetto di Termoli, messo &quot;in pausa&quot; da parte di ACC e Stellantis. &quot;Oggi sono attive 263 Giga Factory in tutto il mondo, 214 sono localizzate in Cina, 13 in Europa, di cui sette sono asiatiche. Le aziende cinesi e asiatiche hanno il primato del mercato, non solo in termini di produzioni, ma soprattutto di tecnologia. Inoltre, non controlliamo l&#39;estrazione e la raffinazione dei materiali critici necessari per la produzione. L&#39;impegno della Commissione Europea di mettere a disposizione 1.8 miliardi di euro con l&#39;action plan per produrre batterie a livello europeo &egrave; uno sforzo iniziale, ma non sufficiente a colmare il divario con la Cina e l&#39;Asia&quot;. 

Nel corso dell&#39;audizione parlamentare, il presidente Elkann ha ripercorso cifre e volumi della produzione Fiat nel 2004 e il supporto dato da Stellantis. Sul futuro chiede la riduzione dei costi energetici

Elkann, gli impegni Stellantis in Italia e il futuro: &quot;Produzione legata alla crescita del mercato&quot;

        In un panorama co&igrave; affollato di Suv come quello, sono pochi i modelli che possono vantare odierno una personalita? davvero distintiva. Per uscire un po&rsquo; dal coro, a volte non c&rsquo;e? niente di meglio che guardare ai Marchi tradizionali, capaci di unire a raffinatezza e tecnologia anche un po&rsquo; di sano spirito di una volta, magari condito da capacita? off-road sopra la media. Per chi cerca questo, un modello come Jeep Grand Cherokee e? la risposta ideale da circa 30 anni, anche se quelli piu? datati oggi sono soprattutto roba da cultori del Marchio e appassionati di fuoristrada. Facendo ricerche online, infatti, i piu? vecchi che saltano fuori sono della prima generazione (ZG) di meta? anni &rsquo;90, non soltanto con il contestato motore 2.5 TD della VM (poco potente e con problemi di affidabilita? non tutti dovuti al produttore) ma anche benzina sei cilindri 4.0, V8 5.2 e persino qualche sontuoso V8 5.9 Limited LX, ma i chilometraggi sono largamente sopra i 200.000 km e una buona parte ha sospensioni rialzate e altre modifiche per l'off-road avanzato.  Jeep Grand Cherokee, la seconda generazione I primi che si potrebbero prendere in considerazione sono i modelli della seconda generazione, la WJ, introdotta nel &rsquo;99 con una linea piu? accattivante, ma bisogna aver cura di evitare i Diesel 3.1 puntando sul successivo 2.7 CRD di origine Mercedes, e sui V8 4.7 a benzina. Non ce ne sono molti, e anche qui attenzione alle versioni che potrebbero essere state sfruttate piu? di quanto non diano a vedere. La ricerca vera e propria inizia con la successiva serie WK, che per prima introdusse sospensioni indipendenti per le ruote anteriori e un po' di elettronica a supporto della celebre trasmissione Quadra Drive con tre differenziali autobloccanti idraulici gestiti da controlli elettronici. La disponibilita? non e? abbondante, si contano poche decine di vetture nei sei anni di permanenza sul mercato, e con percorrenze che rimangono alte, ma anche qui si trovano tanti turbodiesel, stavolta 3.0 V6 ancora di origine Mercedes, quanto benzina 4.7 o 5.7 Hemi. Complessivamente, il modello non manca di qualita?, anche se i cambi automatici a cinque rapporti non sono i piu? efficienti sul mercato. Terza serie, Il modello della svolta La vera svolta arrivo? con il modello successivo, presentato nel 2010 e destinato a una carriera lunga ben 10 anni: se la sigla di progetto WK2 poteva far pensare a u'evoluzione del precedente, si trattava invece di un veicolo di nuova progettazione concepito e sviluppato partendo da una piattaforma Mercedes poco prima che Daimler e Chrysler si separassero portando la seconda a confluire nel Gruppo Fiat e dar vita a FCA, sotto la quale il progetto venne completato e lanciato. Dalla base, il Grand Cherokee eredito? le sospensioni indipendenti e, a richiesta, pneumatiche con regolazione dell&rsquo;altezza e misure piu? imponenti, non tanto la lunghezza, che superava di poco i 4,8 metri, ma la larghezza passava da 1,87 a 1,94 metri, dandogli tutta un&rsquo;altra presenza su strada, aiutata da un look piu? moderno anche se sempre in linea con il carattere Jeep. Quanto ai motori, i benzina rimasero di parte &ldquo;americana&rdquo; con il V8 Hemi 5.7 portato a 350 cv e il nuovo Pentastar 3.6 V6 da 286 cv, mentre i Diesel furono commissionati a VM, che sviluppo? un nuovo 3.0 V6 turbo common rail offerto in varianti da 190 o 241 cv. Su tutta la gamma, venne montato un moderno cambio automatico ZF a otto marce con comandi al volante. Nuova anche la trazione integrale, gestita elettronicamente, sempre con il riduttore ma anche programmi per muoversi su diversi fondi e recuperare il gap tecnologico rispetto ai concorrenti. Le vendite in Europa iniziarono nel 2011, e stavolta si concentrarono esclusivamente sulle versioni Diesel, con l&rsquo;eccezione di qualche esemplare di 6.4 Hemi SRT, la versione ad alte prestazioni, che si puo? trovare a prezzi di poco superiori ai 33.000 euro. Anche il turbodiesel depotenziato da 190 cv e 440 Nm di coppia, a dire il vero, e? piuttosto raro, complice il fatto che la potenza del modello top venne tenuta al di sotto della soglia del superbollo. Se ne trovano non piu? di uno o due esemplari per ogni anno di produzione. I meno sfruttati hanno comunque non meno di 100.000 km con prezzi medi di 15-18.000 euro indipendentemente dall&rsquo;allestimento, dunque vale la pena preferire quelli piu? ricchi come i Limi- ted, rispetto alle versioni Laredo che comunque non sono povere. Piu? competitivo che in passato rispetto alla concorrenza, Grand Cherokee WK2 non ha avuto particolari evoluzioni: nel 2013 venne introdotta la versione Trailhawk, di cui si trova traccia soltanto in alcune annate, piu? aggressiva e votata al fuoristrada. Nello stesso anno, un restyling ha portato frontale e fari ridisegnati piu? il potenziamento a 250 cv del turbodiesel, ma praticamente null&rsquo;altro a livello di tecnica. L'ultima serie Dopo un secondo leggero facelift nel 2016, il modello ha dunque proseguito la sua carriera fino al 2020, quando e? uscito di scena. La nuova generazione, presentata nel 2021, e? venduta unicamente con una motorizzazione ibrida plug-in, ma non sembra fin qui aver riscosso particolare interesse. JEEP, GUARDA QUI TUTTI GLI ANNUNCI DELL'USATO  Articolo pubblicato su AUTO 4/2023       

Il modello top di un marchio che incarna il senso americo di libert&agrave;. Di recente si &egrave; anche allineato alla concorrenza in termini di dotazioni e si trova anche con il V8

Jeep Grand Cherokee usata, più "symbol" che status

        Quali sono le auto elettriche non il minor impatto ambientale reale, ovvero durante il loro ciclo vita? LCA, ovvero Life Cycle Assessment, di Green NCAP ha premiato le cinque BEV del 2024 per la loro ridotta impronta: ovvero:&nbsp;BYD Dolphin, Hyundai Kona, Jeep Avenger, Opel/Vauxhall Corsa e Tesla Model 3.Tutte&nbsp; hanno conseguito il massimo punteggio ambientale. E' stato analizzato l'effetto ecologico complessivo di una vettura. L'indagine non si limita all'efficienza durante l'utilizzo. Essa considera i costi ambientali di produzione ed erogazione di energia. Valutati pure la manutenzione e lo smaltimento finale. Per l'edizione 2024 di LCA Green NCAP, la soglia era di 100 grammi di CO2 equivalente per chilometro. Precedentemente, il limite era posto a 120 grammi di CO2 equivalente per chilometro. Solo le auto con emissioni totali inferiori a quel valore nel ciclo di vita hanno ottenuto il premio. Diciotto auto elettriche sono state testate l'anno scorso per LCA Green NCAP. Solo cinque di esse, il 28%, hanno soddisfatto i requisiti. Le verifiche di LCA Green NCAP hanno evidenziato le migliori prestazioni per i veicoli di piccole dimensioni. Tali veicoli risultano efficienti e dotati di batterie contenute. Miglioramenti nell'efficienza rnergetica Il consumo energetico delle automobili elettriche &egrave; migliorato. Ci&ograve; ha favorito un punteggio LCA generale superiore. I dati LCA Green NCAP indicano un incremento della capacit&agrave; media delle batterie. Dal periodo 2020-2021 si &egrave; passati a circa 70 kWh nel 2024. Si evidenzia la necessit&agrave; di bilanciare autonomia ed efficienza energetica. Sviluppi recenti hanno contribuito alla diminuzione delle emissioni totali. Green NCAP ha precisato che nessuna automobile &egrave; priva di conseguenze ambientali. Visione completa sull'impatto totale Sono necessari continui miglioramenti in ogni settore per una mobilit&agrave; pi&ugrave; sostenibile. "Il dibattito sull'impatto ambientale di un veicolo non si ferma alle emissioni dirette dei gas di scarico" ha dichiarato Aleksandar Damyanov, Responsabile Tecnico di Green NCAP. "I consumatori meritano di avere un quadro completo dell'impronta ambientale di un'auto" ha aggiunto. La Valutazione del Ciclo di Vita di LCA Green NCAP fornisce precisamente questo. "Sebbene i veicoli elettrici puri beneficiano di un mix di elettricit&agrave; pi&ugrave; ecologico e di migliori processi di produzione di batterie, i nostri ultimi risultati rivelano che non rappresentano una soluzione unica valida per tutti" ha continuato Damyanov. Dalla prossima estate, i nuovi protocolli di valutazione 2025 di Green NCAP integreranno i risultati LCA che saranno inclusi nelle valutazioni ambientali a stelle. In tal modo, acquirenti e aziende potranno dedicare maggiore attenzione all'incidenza ambientale totale. L'interesse si sposter&agrave; sull'intero percorso di vita di un mezzo di trasporto. Non saranno considerate unicamente le emissioni dallo scarico. Potrebbe interessarti: 40 anni di Auto, abbonati con il 40% di sconto all'edizione digitale&nbsp;       

Analisi completa del ciclo di vita e sostenibilit&agrave;. Valutati pure la manutenzione e lo smaltimento finale

LCA Green NCAP, le 5 auto elettriche più verdi nel ciclo vita

        Mercedes Italia rinnova la collaborazione con ACI-SARA nel 2025 per la sicurezza. L'iniziativa si terr&agrave; nei centri di Roma (Vallelunga) e Milano (Lainate). Guida senza barriere: l'impegno sociale La partnership, giunta al quinto anno, si arricchisce di una forte vocazione sociale. Sono state introdotte due Classe A con comandi speciali per persone con disabilit&agrave;. Questo permette anche a persone con patenti speciali di partecipare ai corsi. L'obiettivo &egrave; accrescere la loro protezione al volante e favorire una guida senza ostacoli. I partecipanti potranno seguire il programma standard, sia teorico che pratico, in piena sicurezza. Il set di comandi include acceleratore elettronico a comando radio e freno a spinta. Marc Langenbrinck, Presidente e CEO Mercedes Italia, ha dichiarato che questa partnership offre "la grande opportunit&agrave; di rafforzare il concetto di sicurezza attraverso il nostro impegno nella corporate social responsibility". L'auto &egrave; simbolo di libert&agrave; e questa iniziativa estende tale valore a tutti. Vincenzo Credi, presidente di ACI Vallelunga, ha sottolineato l'importanza della partnership. Grazie all'integrazione dei veicoli Mercedes, i corsi di guida sicura saranno pi&ugrave; completi. Offriranno ai partecipanti la possibilit&agrave; di apprendere con vetture tecnologicamente avanzate. Potrebbe interessarti: nuova Jeep Compass sta arrivando, ecco come sar&agrave;       

Guida senza barriere con Classe A modificate. Corsi per tutti a Roma e Milano

Mercedes e ACI-SARA insieme per la sicurezza

        Automotoretr&ograve; 2025 celebrer&agrave; il sogno americano e le leggende dei rally. L'evento, organizzato da Fiere di Parma, si svolger&agrave; l'8 e il 9 marzo. Sar&agrave; un viaggio nella storia delle quattro ruote. Sogno americano: l'et&agrave; dell'oro a quattro ruote Le auto statunitensi degli anni 40 simboleggiavano aspirazioni e non solo mezzi di trasporto. Possedere un'auto rappresentava prestigio e indipendenza. La sezione United Motors far&agrave; rivivere l'epoca d'oro dell'automotive americano. Tra i modelli esposti spicca la Cadillac Convertible Coupe del 1953. Questa vettura, apparsa nella serie &ldquo;Miss Fallaci&rdquo;, incarna l'estetica degli anni 50. I designer di Detroit trasformavano l'acciaio in arte. Regine dei rally e ingegno italiano Gli appassionati potranno ammirare rari modelli della Lancia Delta S4, icona dei rally. Tra questi, la S4 Evo 2 di Marco Gramenzi, un esemplare unico con motore Triflux. Questo propulsore fu brevettato nel 1988. L'area &ldquo;Dallara Experience&rdquo; celebra 40 anni di innovazione nei materiali. Sar&agrave; esposta la fibra di carbonio e le sue applicazioni. Tra i modelli spiccano la Dallara F385 del 1985 e la Dallara SF23. Celebrazioni e incontri Automotoretr&ograve; celebrer&agrave; anche i 45 anni della mitica Panda, lanciata nel 1980. Il &ldquo;Pandino&rdquo; sar&agrave; protagonista di una sezione dedicata. Sono previsti diversi talk durante la manifestazione. Sabato 8 marzo si terr&agrave; l&rsquo;incontro &ldquo;Donne e motori, grazie di esistere". Interverranno donne che hanno lasciato il segno nel settore. Pierluigi Bonora intervister&agrave; il due volte campione del mondo Miki Biasion. Domenica 9 marzo ad Automotoretr&ograve; 2025 sar&agrave; presentata la monografia su Marco Gramenzi. Si discuter&agrave; anche dell&rsquo;impresa Vercelli-Tokyo realizzata nell&rsquo;estate del 2024. Un altro talk affronter&agrave; l&rsquo;interesse dei giovani per i motori classici. Raduni e patrocini Si svolger&agrave; il 1&deg; Raduno 100Km di Parma, che attraverser&agrave; diverse localit&agrave;. Sar&agrave; organizzato anche il French Party Meeting per auto francesi. Inoltre, si terr&agrave; un raduno internazionale dedicato alla Lancia Delta integrale. Potrebbe interessarti: nuova Jeep Compass sta arrivando, ecco come sar&agrave;       

L'evento, organizzato da Fiere di Parma, si svolger&agrave; l'8 e il 9 marzo

Automotoretrò a Parma il sogno delle auto USA e le regine del rally

Flash di nuova Jeep Compass, quelli svelati dal marchio nell&#39;annunciare la presentazione tra poche settimane. In primavera scopriremo tutto della nuova generazione del suv che tanto ha contribuito, insieme a Renegade, allo sviluppo di Jeep quale brand premium in Europa.&nbsp;  Le anticipazioni di stile si concentrano sui gruppi ottici e confermano un&#39;evoluzione di elementi gi&agrave; appartenenti al modello oggi sul mercato e in parte ripresi dal Wagoneer S.  Calandra in luce  Le linee orizzontali e spigolose dei fari posteriori le ritroviamo in un&#39;evoluzione Performance led, con gli elementi luminosi inseriti in un faro ottagonale.  Sul frontale spazio all&#39;influenza di stampo Wagoneer S nei fari assottigliati e squadrati, tra i quali spicca la calandra con le iconiche 7 aperture Jeep. Aperture che saranno finte sulla nuova Compass elettrica, come potrebbero esserlo anche sulle versioni mild e plug-in hybrid. La novit&agrave; &egrave; rappresentata dall&#39;illuminazione applicata alla calandra, nella parte alta.&nbsp;    Motori ibridi ed elettrici, confermato il 4x4  Il suv verr&agrave; prodotto a Melfi e la prima scocca mostrata da Jeep rivela l&#39;architettura STLA Medium prima del &quot;matrimonio&quot;: &egrave; la fase lungo la linea di montaggio nella quale alla scocca viene accoppiata la meccanica: sospensioni, telai supplementari, motore, trasmissione.&nbsp;  Le motorizzazioni e-Hybrid su nuova Compass saranno mild hybrid e plug-in hybrid. Quest&#39;ultima ruoter&agrave; intorno al motore 1.6 litri e le potenze in gioco dovrebbero attestarsi sui 200 cavalli, come gi&agrave; proposto su Peugeot 3008, sviluppato sulla medesima architettura.    L&#39;alternativa mild hybrid avr&agrave; la stessa trasmissione elettrificata doppia frizione 6 marce e, tanto le motorizzazioni ibride che quelle elettriche offriranno un&#39;alternativa quattro ruote motrici, simbolo del marchio.&nbsp; 

Ibrida in due soluzioni ed elettrica, il suv di segmento C verr&agrave; prodotto a Melfi. Lo stile riprende tratti della Compass uscente e altri del Wagoneer S

Nuova Jeep Compass sta arrivando: ecco come sar&agrave;

La pesante flessione del mercato auto italiano continua anche a febbraio. Si sono infatti registrare le vendite di 137.922 unit&agrave;, quasi 9.300 vetture in meno rispetto alle 147.170 di febbraio 2024 (un calo del 6,3%), che aveva per&ograve; un giorno lavorativo in pi&ugrave;. Il primo bimestre dell&rsquo;anno si chiude quindi con 271.638 immatricolazioni, in calo del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma con un pesante -21,0% rispetto al 2019.  Quali motori vendono di pi&ugrave;  La quota di elettriche si conferma sul 5% di gennaio, ma va detto che il paragone con il 3,4% di febbraio 2024 ha poco senso perch&eacute; in quel periodo le vendite di BEV era congelato in attesa degli incentivi. Stesso discorso per le plug-in &nbsp;salite al 4,5% rispetto al 3,6% di gennaio e al 3,2% di febbraio 2024. ll motore a benzina cede 4,6 punti, al 26,3% (26,6% nel bimestre, -4,0% nel 2024). Il Diesel perde altri 5,1 punti e si ferma nel mese al 9,7% di share (9,6% in gennaio-febbraio, -5,7% nel 2024), mentre il Gpl &ndash; seppur in calo in volume &ndash; recupera 0,2 punti, portandosi al 9,9% nel mese e al 10,0% nel cumulato (-0,3% nel 2024.); il metano non immatricola autovetture nel mese e nel bimestre. Le vetture ibride salgono al 44,6% di share nel mese (+6,8% nel 2024) e al 44,8% nel cumulato (+6,9% nel 2024), con un 12,5% per le &ldquo;full&rdquo; hybrid e 32,1% per le &ldquo;mild&rdquo; hybrid in febbraio.  Le auto pi&ugrave; vendute in italia a febbraio 2025  La Fiat Panda si conferma la preferita dagli italiani, con 11.896 immatricolazioni. Sul podio la Dacia Sandero (5.896) e la Citroen C3 (5.767). Scendendo nel dettaglio, analizzando chi vende di pi&ugrave; a seconda del tipo di alimentazione, tra le ibride (MHEV e full), la Panda comanda la top 3, seguira dalla Yaris (3.549 auto vendute) e Yaris Cross (2.989). Il podio delle benzina &quot;in purezza&quot; vede in testa la Citroen C3 (5.102), seguita da Jeep Avenger (2.254) e con la Peugeot 208 (1.932) a chiudere il podio. Per quanto riguarda le elettriche, la nuova e-C3 sta raccogliendo i favori del pubblico, prima del podio con 644 immatricolazioni, seguita dalla Tesla Model 3 a 501 e la Dacia Spring a 460. Chiudiamo con la top 3 delle plug-in: al primo posto la Toyota CH-R (1.203), seguta dalla BYD Seal U DMi (808) e la Ford Kuga (330).  Il commento  &ldquo;Da queste primissime indiscrezioni sul &lsquo;Piano d&rsquo;Azione&rsquo; della Commissione Europea&rdquo; dichiara Michele Crisci, Presidente di UNRAE &ldquo;non sembrano ancora emergere misure concrete per rendere il settore pi&ugrave; competitivo e affrontare con decisione la transizione verso la decarbonizzazione&rdquo;.  In particolare, per quanto riguarda la &ldquo;mobilit&agrave; pulita&rdquo;, la Commissione dichiara infatti di voler supportare concretamente lo sviluppo della domanda di auto a zero emissioni, ma non parla pi&ugrave; di incentivi europei alla domanda, bens&igrave; di raccomandazioni agli Stati membri per valorizzare le best practices e individuare possibili fonti di finanziamento per supportarne l&rsquo;implementazione.  &ldquo;Con un approccio del genere&nbsp;- prosegue Crisci -&nbsp;e senza un fondo centralizzato per il loro finanziamento, si allontana indefinitamente l&rsquo;obiettivo di ottenere dei programmi di incentivazione omogenei a livello europeo&rdquo;.  L&rsquo;UNRAE dichiara invece apprezzamento per la dichiarazione odierna della Presidente Von der Leyen riguardo ad un emendamento sui regolamenti riguardanti le sanzioni per il mancato rispetto dei target di emissione di CO2, tenendo conto delle reali difficolt&agrave; di mercato: per risultare efficace, la proposta, che consentirebbe di calcolare le emissioni sulla media di tre anni, dovr&agrave; essere rapidamente approvata da Parlamento e Consiglio Europeo.  Tra le prossime tappe, l&rsquo;UNRAE sar&agrave; coinvolta l&rsquo;14 marzo al&nbsp;Tavolo Automotive&nbsp;promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). In tale occasione l&rsquo;Associazione ribadir&agrave; ancora una volta la necessit&agrave; di istituire a livello nazionale un piano pluriennale di sostegno alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni e di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento di idrogeno. UNRAE insister&agrave; anche sulla necessit&agrave; di riformare in tempi brevi il regime fiscale delle auto aziendali, oggi inadeguato e penalizzante rispetto agli altri Paesi europei, di modulare la detraibilit&agrave; IVA e deducibilit&agrave; dei costi in base alle emissioni di CO2, con riduzione del periodo di ammortamento a 3 anni.  &ldquo;Le proposte&nbsp;&ndash; conclude Crisci -&nbsp;gi&agrave; ampiamente illustrate alle Istituzioni, potranno aiutare&nbsp;a&nbsp;creare un ambiente realmente competitivo e sostenibile per il settore automotive in Italia&rdquo;.&nbsp; 

Continua nel segno negativo il dato sulle vendite di auto nuove in Italia. L&#39;automotive soffre e la bozza del Piano d&#39;Azione Europeo lascia ancora molti nodi irrisolti

Immatricolazioni auto, a febbraio -6,3%

        Sebbene il Lamborghini Urus sia riconosciuto come uno dei Suv pi&ugrave; performanti di sempre, raramente lo si vede affrontare percorsi off-road. Apocalypse Manufacturing, noto per le conversioni di Jeep Wrangler in 6&times;6, ha deciso di cambiare le carte in tavola trasformando un esemplare di prima generazione per il fuoristrada pi&ugrave; estremo. In vendita presso un concessionario della Florida, si tratta, forse, della vettura Lamborghini per l&rsquo;off-road definitiva, capace di competere persino con il leggendario LM002.  Lamborghini Urus Apocalypse Manufacturing, praticamente inarrestabile Rivestito in una finitura nero satinato, questo Urus si distingue immediatamente per l&rsquo;assetto rialzato e le enormi ruote da fuoristrada. Apocalypse Manufacturing ha installato cerchi forgiati da 22 pollici con massicci pneumatici da 33 pollici, garantendo una presenza imponente su qualsiasi terreno. Anche l&rsquo;assetto &egrave; stato pesantemente modificato per offrire maggiore altezza da terra, sebbene i dettagli sulle sospensioni non siano stati completamente rivelati. A livello estetico, il SuperSuv vanta parafanghi allargati, un nuovo skid plate frontale per proteggere il sottoscocca e un imponente diffusore posteriore che, considerando l&rsquo;altezza del veicolo, &egrave; pi&ugrave; un elemento di design che una reale necessit&agrave; aerodinamica. Sopra la cabina, Apocalypse ha montato un robusto portapacchi in acciaio rivestito in Kevlar, che ospita una ruota di scorta a grandezza naturale e un set di fari Led aggiuntivi per migliorare la visibilit&agrave; notturna. Prestazioni aumentate Sotto il cofano, il Suv del Toro mantiene il suo potente V8 biturbo da 4.0 litri, che in questa configurazione eroga 660 cv e 854 Nm di coppia. Un leggero incremento rispetto alla versione standard dovuto all&rsquo;installazione di un nuovo impianto di scarico. Nonostante le modifiche, l&rsquo;anima sportiva rimane intatta, combinando prestazioni da supercar con capacit&agrave; off-road senza precedenti. Attualmente in vendita Con 15.702 miglia (circa 25.269 km) percorsi, il Lamborghini Urus by Apocalypse Manufacturing &egrave; attualmente in vendita sul sito duPont Registry tramite il dealer della Florida SoFlo Customs. Il prezzo? 286.500 dollari (circa 272.000 euro), superiore rispetto ad altri esemplari del 2022 con chilometraggi simili. Tuttavia, le numerose (e costose) modifiche e la sua unicit&agrave; nel panorama dei Suv ad alte prestazioni giustificano almeno in parte il valore richiesto.       

Il tuning di Apocalypse Manufacturing, con modifiche come assetto rialzato e pneumatici da 33 pollici, rende il SuperSuv un mezzo inarrestabile

Questa Lamborghini Urus è pronta per il fuoristrada estremo

        L&rsquo;off-road &egrave; pi&ugrave; di un semplice segmento automobilistico: &egrave; una filosofia, uno stile di vita che porta gli appassionati a sfidare la natura e i suoi ostacoli con mezzi capaci di affrontare qualsiasi terreno. Fin dai primi decenni del ventesimo secolo, i veicoli a trazione integrale sono stati sviluppati con l&rsquo;obiettivo di garantire prestazioni elevate in condizioni estreme. Alcuni modelli sono diventati veri e propri simboli di resistenza, versatilit&agrave; e ingegneria, conquistando il cuore di esploratori, avventurieri e forze militari in tutto il mondo. Che si tratti di raid nei deserti africani, spedizioni nelle giungle sudamericane o di un&rsquo;avventura su terreni rocciosi, alcuni fuoristrada hanno dimostrato di essere insuperabili. Si determina l&rsquo;inizio della storia dei fuoristrada con il 1941, anno in cui venne costruita la prima Jeep Willys MB per impieghi militari e, successivamente per il trasporto di civili e attrezzatura. Con il tempo, il concetto di fuoristrada puro ha sempre pi&ugrave; subito una trasformazione spostando l&rsquo;asticella verso il mondo dei Suv &ndash; termine ampiamente inflazionato e abusato, negli ultimi anni &ndash; ovvero veicoli dalle apparenti doti fuoristradistiche unite a comfort, lusso, tecnologia e accessori per ogni esigenza. In questa classifica, esploriamo cinque dei migliori fuoristrada di tutti i tempi, scelti per le loro prestazioni, affidabilit&agrave; e impatto storico. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Jeep Wrangler, icona dell'off-road  Si considera Jeep Wrangler come il primo vero fuoristrada della storia. Nato come veicolo militare durante la Seconda Guerra Mondiale, la Jeep ha subito conquistato il mercato civile grazie alle sue doti di versatilit&agrave; e robustezza. Il primo modello, la Willys MB, venne prodotto dal 1941 negli Stati Uniti ed &egrave; considerato l&rsquo;antenato di tutti i fuoristrada moderni, anche dal punto di vista tecnico ed estetico. La Wrangler &ndash; lontana discendente della Willys - introdotta nel 1986, ha saputo mantenere viva questa tradizione con un design robusto e un sofisticato sistema di trazione integrale capace di affrontare ogni ostacolo. Con sospensioni a lunga escursione, barre stabilizzatrici sbloccabili, un telaio a longheroni e traverse (una delle poche ancora oggi dotata di questa soluzione) e differenziali bloccabili, la Wrangler &egrave; la scelta ideale per chi cerca un mezzo pronto ad affrontare qualsiasi sfida, dalla roccia al fango pi&ugrave; insidioso. Tantissime, poi, le personalizzazioni disponibili nel mondo, con un lungo seguito tra appassionati e professionisti che hanno scelto questo iconico modello per gareggiare nelle competizioni dedicate ai veicoli da off-road. Negli anni si sono susseguite diverse generazioni del modello, arrivando fino alla quarta, introdotta nel 2017 e ancora oggi disponibile ma nelle sole motorizzazioni 2.0 turbo benzina e 2.0 ibrido plug-in. Il diesel, vero punto di riferimento del settore, &egrave; stato rimosso dal listino da qualche anno, a beneficio di motori pi&ugrave; &ldquo;green&rdquo; e al passo con i tempi. Ad oggi, la Jeep Wrangler ha venduto oltre 5 milioni di esemplari e continua a essere un punto di riferimento per gli appassionati di off-road, ricevendo numerosi riconoscimenti nel settore automobilistico. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Toyota Land Cruiser, affidabilit&agrave; ai vertici  Da oltre 70 anni, il Toyota Land Cruiser &egrave; il punto di riferimento per robustezza e durata nel mondo dei fuoristrada giapponesi. Nato nel 1951 con il modello BJ, destinato principalmente all&rsquo;uso militare, divenne rapidamente un veicolo civile apprezzato per le sue capacit&agrave; off-road straordinarie, nonch&eacute; all&rsquo;affidabilit&agrave; e al facile adattamento alle diverse condizioni ambientali. Utilizzato in ogni angolo del mondo, dalle missioni umanitarie alle esplorazioni nei luoghi pi&ugrave; remoti del pianeta, questo fuoristrada &egrave; amato soprattutto per la robustezza e solidit&agrave; della meccanica, nonch&eacute; la capacit&agrave; di resistere alle condizioni pi&ugrave; estreme. Con oltre 10 milioni di unit&agrave; vendute a livello globale per cinque generazioni, il Land Cruiser &egrave; tra i fuoristrada pi&ugrave; longevi e apprezzati della storia, nonch&eacute; il modello di Toyota da pi&ugrave; tempo in commercio. Che si tratti di una traversata nel Sahara o di un viaggio nell&rsquo;Artico, il Land Cruiser &egrave; sempre una garanzia. Nel corso degli anni, ha ricevuto numerosi aggiornamenti tecnologici e ha mantenuto la sua posizione di leadership tra i veicoli off-road. Ha progressivamente perso i motori V8 a beneficio dei pi&ugrave; compatti e parsimoniosi V6, soprattutto con la penultima generazione (300), venduta solo in alcuni paesi. &Egrave; da poco stata anche presentata la Land Cruiser di sesta generazione (qui la nostra prova), forte di un design di rottura con il passato. Un veicolo destinato a tutti i continenti, proposto in Italia con un innovativo 2.8 quattro cilindri in linea turbodiesel da 205 cv e doti fuoristradistiche di tutto rispetto, seppur &ldquo;imborghesito&rdquo; rispetto alle generazioni del passato. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Land Rover Defender, il &ldquo;re&rdquo; dell'avventura  Se c&rsquo;&egrave; un veicolo che incarna il concetto di esplorazione, quello &egrave; il Land Rover Defender. Nato nel 1948 con il nome di Land Rover Series I, venne progettato come un veicolo versatile per l&rsquo;uso agricolo e militare. Venne imposto alla Rover (azienda produttrice di veicoli di lusso) di progettare un&rsquo;auto pi&ugrave; economica, pratica e sfruttabile. Per la progettazione del 1947, venne chiamato in causa Maurice Wilks che si ispir&ograve; alla Jeep Willys americana, da cui ereditava anche il telaio a longheroni e altre componenti. Grazie alla proverbiale robustezza e una trazione integrale che lo rende inarrestabile su qualsiasi superficie, il Defender divenne rapidamente il mezzo di trasporto preferito da esploratori, scienziati e avventurieri in tutto il mondo. Rispetto all&rsquo;americana, venne scelto di adottare una carrozzeria in alluminio, pi&ugrave; leggera e modellabile ma soprattutto non soggetta alla corrosione e al contingentamento da parte del governo britannico. Ha partecipato a spedizioni in Antartide, traversate dell&rsquo;Africa e missioni di soccorso in ambienti ostili. Dopo un periodo di assenza, Land Rover lo ha riportato in vita nel 2020 con una versione moderna che mantiene lo spirito originale, aggiornandolo con le ultime tecnologie. Rispetto all&rsquo;ultimo modello storico e iconico del 1989 (aggiornato fino al 2007), l&rsquo;ultima generazione ha adottato un telaio portante diventando di fatto un Suv, con tecnologie e accessori da vera ammiraglia. Pi&ugrave; che un mezzo militare, Defender si &egrave; trasformato in un veicolo caratterizzato da stile ed eleganza, scelto per l&rsquo;immagine che oggi &egrave; in grado di restituire. Tuttavia, conserva ugualmente delle doti fuoristradistiche notevoli, con una meccanica sofisticata e performance difficilmente pareggiabili da altri modelli pi&ugrave; &ldquo;tradizionali&rdquo;, come ad esempio i 90 cm di capacit&agrave; di guado o le sospensioni pneumatiche regolabili. Ad oggi, risulta disponibile nelle celebri carrozzerie 90 (con due porte), 110 (tradizionale) o 130 che &egrave; capace di ospitare fino a sette passeggeri, con una lunghezza di ben 5,35 m. Non mancano motori diesel a sei cilindri, benzina anche otto cilindri e l&rsquo;innovativo ibrido plug-in, capace di muoversi in offroad solamente in elettrico. Con oltre 2 milioni di esemplari venduti dal suo debutto, il Defender rimane un&rsquo;icona senza tempo dell&rsquo;off-road. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Mercedes-Benz Classe G, lusso e potenza inarrestabile  Non tutti i fuoristrada devono essere spartani. La Mercedes Classe G &egrave; la dimostrazione che lusso e capacit&agrave; off-road possono andare di pari passo. Nato negli anni &lsquo;70 come veicolo militare su richiesta dell&rsquo;esercito iraniano, il &ldquo;G-Wagen&rdquo; si &egrave; evoluto in un&rsquo;icona di prestigio senza perdere le sue doti di arrampicatore instancabile. Con questo modello nato nel 1979, la Casa di Stoccarda sanc&igrave; il ritorno nel mondo delle vetture 4x4, in collaborazione con l&rsquo;azienda austriaca Steyr-Daimler-Puch determinata a sostituire l&rsquo;ormai obsoleto Haflinger. Si scelse di assemblare il mezzo nello stabilimento austriaco di Graz, sfruttando le conoscenze e le possibilit&agrave; della Steyr. Con tre differenziali bloccabili e una costruzione estremamente solida, questo fuoristrada &egrave; capace di affrontare i percorsi pi&ugrave; difficili mantenendo al tempo stesso un livello di comfort e raffinatezza superiore a qualsiasi altro veicolo del segmento. La Classe G ha ricevuto numerosi aggiornamenti nel corso dei decenni, per oltre 4 generazioni ma la sua essenza &egrave; rimasta invariata. Nel corso del tempo &egrave; diventato un vero e proprio simbolo di prestigio e ricchezza, grazie anche alle personalizzazioni derivate dalla divisione AMG o Brabus, con il celebre G63 V8 o, ancor pi&ugrave; potente G65 AMG, dotato di un poderoso W12 biturbo in grado di raggiungere 630 cavalli. Non mancano anche le versioni pi&ugrave; estreme, dotate anche di 6 ruote (il noto G63 6x6) oppure la versione G63 o G500 4x4&sup2;, con sospensioni telescopiche ad alte prestazioni e un&rsquo;altezza da terra minima di 45 cm, inarrivabile per altri fuoristrada. Ad oggi, &egrave; considerata uno dei modelli pi&ugrave; desiderati nel mondo del lusso e dell&rsquo;avventura, con oltre 400.000 unit&agrave; vendute, nonch&eacute; il modello pi&ugrave; longevo tra la gamma del costruttore tedesco. Ford Bronco, il ritorno di una leggenda  Dopo un lungo periodo di assenza, il Ford Bronco &egrave; tornato negli ultimi anni per conquistare nuovamente gli appassionati dell&rsquo;off-road. Nato nel 1966 per competere con la Jeep CJ-5, il Bronco ha da sempre avuto un&rsquo;anima pi&ugrave; &ldquo;pop&rdquo; e mondana rispetto agli altri modelli citati, sebbene nacque in origine per competere proprio con la prima Jeep Willys, da cui prese ispirazione. La sua prima generazione venne apprezzata per la compattezza e la maneggevolezza, doti che lo rendevano perfetto per il fuoristrada: l&rsquo;ingegnere che ebbe l&rsquo;intuizione di avviare un progetto simile - Donald Nelson Frey &ndash; fu lo stesso visionario che concep&igrave; anche la prima Mustang. Il Ford Bronco derivava dall&rsquo;F-100, ovvero un pick-up a quattro ruote motrici, mentre per l&rsquo;avantreno fu scelta un&rsquo;impostazione meno estrema, con bracci sovrapposti per potersi anche adattare meglio alla guida su strada. Negli anni &lsquo;70 e &lsquo;80, il fuoristrada divenne un&rsquo;icona del panorama automobilistico americano, guadagnandosi un posto speciale tra i veicoli pi&ugrave; ricercati dagli amanti dell&rsquo;avventura. La seconda generazione presentata nel 1978 accrebbe ulteriormente la notoriet&agrave; del modello, grazie ad un sapiente mix tra design, accessibilit&agrave; di prezzo, affidabilit&agrave; e potenza complessiva: furono infatti scelti dei nuovi propulsori V8 da 5,75 o 6,6 litri. Il successo non si arrest&ograve; nemmeno con la terza, quarta e quinta serie, che vennero scelte anche come vetture ufficiali delle forze dell&rsquo;ordine statunitensi, diventando cos&igrave; veicoli fortemente iconici e riconoscibili in tutto il mondo. Dopo essere stato tolto di produzione nel 1996, la Casa dell&rsquo;Ovale Blu ha deciso di riportarlo in vita nel 2021 con un design che omaggia le versioni storiche, unito a soluzioni tecnologiche all&rsquo;avanguardia come il sistema di trazione G.O.A.T. (Goes Over Any Terrain). Che sia una sfida sulle dune o un percorso accidentato tra i boschi, il Bronco &egrave; pronto a lasciare il segno e riconquistare il suo posto tra i migliori fuoristrada della storia, con oltre 1 milione di unit&agrave; vendute fin dal suo debutto del 1966.       

Dalla sabbia del deserto ai sentieri impervi di montagna, ecco le icone a trazione integrale che hanno scritto la storia dell'off-road

I 5 migliori fuoristrada di sempre: leggende dell'off-road

Quali sono le vetture che verranno presentate nel corso di quest&rsquo;anno e che caratterizzeranno il mercato dei prossimi? Il nuovo numero di Auto in edicola vi svela, attraverso i disegni dell&rsquo;illustratore Lorenzo Preti e le indiscrezioni raccolte dalla redazione, le auto pi&ugrave; importanti del mercato che presto verranno svelate. Dall&rsquo;Alfa Romeo Stelvio alla Toyota Rav4, dalla Nissan Micra alla Porsche Boxster elettrica, ma anche Jeep Compass, Mercedes CLA e Volvo ES90. Sono pi&ugrave; di venti le vetture di cui potrete scoprire in anteprima le linee e le caratteristiche, ma anche dimensioni e motorizzazioni nel servizio di apertura del nuovo numero del magazine Auto in edicola.  Abbonati ad Auto e scopri il mondo dei motori con il 50% di sconto!  Un numero, quello di marzo, ricco comunque sempre di tantissimi servizi e anteprime ma anche inchieste ed approfondimenti per chi ha la passione delle quattro ruote. Tra le grandi anteprime del mese la prima guida della Grande Panda, la vettura che dopo pi&ugrave; di un decennio riporta Fiat nel segmento B quello pi&ugrave; combattuto e dove ne era uscita dopo averlo dominato per tantissimo tempo con oltre 23 milioni di veicoli venduti. La Grande Panda che il giornalista di Auto ha guidato &egrave; la versione elettrica con un propulsore da 113 cv (83 kW) e una batteria da 44 kWh che assicura un&rsquo;autonomia di oltre 300 chilometri. Per il nostro mercato sar&agrave; certamente pi&ugrave; interessante la versione con motore endotermico. Un 3 cilindri di 1,2 litri mild hybrid a 48V da 100 cv, un propulsore gi&agrave; conosciuto su altre vetture del Gruppo Stellantis che ha dimostrato ottime prestazioni. La Grande Panda comunque ha convinto nella guida e anche nel design che riprende quello della primissima vettura disegnata negli anni Ottanta da Giugiaro.    I per i lettori che amano vetture pi&ugrave; sportive in questo numero di Auto in edicola c&rsquo;&egrave; ampia scelta a partire dalla nuova Audi RS 3, una supercar in miniatura grazie al suo propulsore 5 cilindri turbo di 2,5 litri da 400 cavalli. Per chi invece ha un&rsquo;animo elettrico, sempre della Casa dei Quattro Anelli, i giornalisti del mensile hanno guidato la nuova S6 Avant e-tron, che grazie ai due motori elettrici ha una potenza di 551 cavalli, un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi e una velocit&agrave; massima di 240 km/h. Un concentrato di tecnologia a zero emissioni.  Ma le novit&agrave; guidate in anteprima i questo numero di Auto in edicola non finiscono qui ma i lettori possono trovare tutto su Bentley Bentayga 3.0 Hybrid Azure e Opel Grandland, ma anche le anteprime di Aston Martin Vantage Roadster, Tesla Model Y, BYD Atto 2 e Skoda Eniaq, sia Suv che coup&eacute;. Come sempre il Centro Prove di Auto ha preparato una serie di test delle vetture pi&ugrave; interessanti che sono sul mercato. Dalla sportivissima BMW M135 xDrive MSport Pro all&rsquo;Alfa Junior Speciale MHEV, dalla Ford Kuga 2.5 FHEV 180 cv alla Mini Aceman SE.  Il servizio di approfondimento di questo numero di Auto &egrave; dedicato al mondo delle piattaforme, ovvero a quella componente tecnica che &egrave; alla base della costruzione delle vetture moderne. Ogni Gruppo ha una o pi&ugrave; piattaforme su cui vengono prodotte le diverse vetture sia endotermiche che elettriche, e il giornalista nel servizio ne analizza le caratteristiche e le diverse peculiarit&agrave;. L&rsquo;inchiesta del numero &egrave; invece dedicata all&rsquo;acquisto delle vetture con le mini rate, una soluzione perfetta per vetture con costi contenuti ma seguendo i consigli del giornalista si evitano brutte sorprese e spese inutili. Come di consueto su Auto anche spazio agli opinionisti che affrontano, dal loro punto di vista, i temi pi&ugrave; importanti del mondo automotive. Non perdete Guido Meda; Pierluigi Bonora; Monica Secondino, Massimo Ghnzer; Lorenzo Dell&rsquo;Uva; Enzo Venneri. 

Il terzo numero del 2025 &egrave; in edicola con tante novit&agrave;: la prima guida della Grande Panda, la nuova Audi RS 3, uno speciale sulle auto pi&ugrave; importanti del mercato che presto verranno svelate e tante altre sorprese

Il nuovo numero di Auto di marzo &egrave; in edicola: inchieste, news e prove esclusive

Ormai &egrave; passata alla storia come l&rsquo;automobile della discordia. L&rsquo;auto che ha fatto litigare Stellantis con il mondo politico per via di quel nome originale &ldquo;Milano&rdquo; che il Ministro Urso definiva sacrilego per un&rsquo;auto costruita in Polonia e non in Italia. Ma &egrave; anche l&rsquo;Alfa che ha scatenato un putiferio fra gli alfisti che l&rsquo;hanno criticata per via dei molti componenti comuni con le Peugeot. Nel frattempo &egrave; entrata anche tra le finaliste del premio The Car of The Year 2025, anche se non &egrave; poi riuscita ad aggiudicarsi il trofeo. Per&ograve;, adesso che la prima Alfa Romeo Junior con motorizzazione ibrida &egrave; arrivata nel nostro Centro Prove per il consueto test approfondito su strada con rilevamenti strumentali, &egrave; giusto spogliarsi dai pregiudizi per dare una valutazione il pi&ugrave; possibile obiettiva su quest&rsquo;auto.    Perch&eacute; la Junior &egrave; importante  Basata sui numeri e sui fatti, non su preconcetti. La Junior &egrave; una vera svolta per l&rsquo;Alfa Romeo, perch&eacute; rappresenta il ritorno del Marchio nel segmento B a quasi dieci anni di distanza dalla MiTo. Nello stesso tempo, &egrave; anche la prima Alfa Romeo a tre cilindri, perch&eacute; monta una versione modificata del motore 1.2 PureTech di derivazione PSA. E qui sono nate le prime polemiche con gli alfisti doc. La realt&agrave; &egrave; che la Junior &egrave; uno dei frutti delle sinergie Stellantis, come tanti altri modelli. Quando nel 2021 c&rsquo;&egrave; stata la fusione tra PSA e FCA che ha portato alla nascita di Stellantis, ciascuna delle due industrie ha portato in dote qualcosa: gli italiani ci hanno messo creativit&agrave;, fabbriche e design, mentre i francesi soprattutto motori di piccola cilindrata e piattaforme perch&eacute; nel decennio precedente FCA non aveva pi&ugrave; investito in ricerca e sviluppo e molta tecnologia era obsoleta. Questo spiega perch&eacute; l&rsquo;Alfa Junior utilizza il moderno pianale CMP di provenienza PSA, moderno e multi-energy e non quello della Fiat 500X e della Jeep Renegade (di derivazione Punto) non pi&ugrave; in linea con le norme di omologazione. Il discorso &egrave; un poco diverso per i motori. Alfa per la Junior avrebbe anche potuto optare per il 1.5 quattro cilindri italiano della Tonale. Invece ha preferito il tre cilindri 1.2 PureTech di PSA. La ragione &egrave; nelle dimensioni e nel miglior rapporto peso/potenza.  I pregi del 3 cilindri  Il 3 cilindri francese &egrave; molto pi&ugrave; compatto e leggero del 4 cilindri Tonale, eroga una potenza specifica pi&ugrave; elevata e ha permesso agli ingegneri Alfa di realizzare un&rsquo;auto pi&ugrave; agile e guidabile. Infatti la Junior ibrida pesa appena 1.305 kg. Per dare una maggiore personalit&agrave; Alfa Romeo ad un&rsquo;auto basata su piattaforme e motori comuni a tanti altri Marchi, gli ingegneri hanno lavorato sulla personalizzazione e sulla messa a punto. Sia del motore che del telaio. La Junior ha lo stesso schema di sospensioni delle altre utilitarie Stellantis (MacPherson anteriore e ponte rigido posteriore), ma le tarature e il set-up di molle e ammortizzatori, come della risposta dello sterzo, fanno la differenza nell&rsquo;uso. Nel motore &egrave; l&rsquo;elettronica, cio&egrave; le mappature, che possono dare maggior personalit&agrave; ad un motore e rendere l&rsquo;auto pi&ugrave; brillante. Dal punto di vista tecnico, poi, il tre cilindri 1.2 PureTech &egrave; stato ampiamente modificato rispetto al vecchio propulsore PSA: &egrave; stata riprogettata l&rsquo;intera distribuzione che era a cinghia in bagno d&rsquo;olio ed ora &egrave; a catena per ovviare a certi difetti di fragilit&agrave;; poi &egrave; stata aggiunta una turbina a geometria variabile che migliora la coppia. Cos&igrave; la potenza &egrave; salita dai 100 cv del propulsore standard ai 136 cv della Junior. E soprattutto il motore ha guadagnato pi&ugrave; coppia (230 Nm), che si sente davvero nella prontezza di risposta del motore nella guida rispetto al 1.2 &ldquo;liscio&rdquo;. Ma alla luce di tutti questi cambiamenti, l&rsquo;Alfa Junior si guida davvero come una vera Alfa?  La risposta sul prossimo numero di AUTO in edicola il 15 febbraio, oppure qui in edizione digitale 

La Junior &egrave; un&rsquo;alfa davvero innovativa: per il design di rottura, per il ritorno al segmento b e per l&rsquo;adozione di un 3 cilindri che ha generato discussioni, ma che si &egrave; rivelato eccellente

Alfa Romeo Junior, c&#39;&egrave; sostanza sotto al cofano

Nuovi modelli, tanta tecnologia e ampia scelta di propulsioni elettriche o elettrificate. Ecco come stanno reagendo i brand auto pi&ugrave; tradizionali alla situazione attuale e ai nuovi player arrivati sul mercato. In questo servizio le vetture che non sono state ancora presentate, ma che caratterizzeranno il mercato dei prossimi anni.  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid!  ALFA ROMEO - PIACER&Agrave; LA NUOVA STELVIO?  La rinascita della Stelvio sar&agrave; la vera novit&agrave; Alfa Romeo del 2025. Il modello cos&igrave; come lo conosciamo oggi, nato nel 2017, uscir&agrave; di scena quest&rsquo;anno. E nei mesi finali del 2025 il pubblico degli alfisti vedr&agrave; per la prima volta la nuova Stelvio. Non un semplice restyling, ma una vettura completamente nuova al 100%, che taglia i ponti col passato, perch&eacute; basata su una nuova piattaforma, con un design molto pi&ugrave; moderno ed aggressivo che riprende alcuni stilemi della recente Junior (l&rsquo;abbiamo sintetizzata nel rendering qui sotto) e soprattutto completamente elettrica. L&rsquo;obiettivo per la Stelvio &egrave; ambizioso; potenze elevate, in stile con l&rsquo;immagine sportiva Alfa Romeo (fino a 800/1.000 cv per la versione di punta) e autonomia superiore ai 700 km. Anche perch&eacute; la piattaforma STLA large nasce per ospitare batterie da 85 a 118 kWh e anche con architettura a 800 volt per accelerare i tempi di ricarica fino a 4,5 kWh al minuto (vuol dire che una ricarica competa pu&ograve; impiegare meno di 25 minuti)...    NISSAN - LA MICRA TORNA COME BEST SELLER  Il 2025 di Nissan potrebbe essere tutto all&rsquo;insegna dell&rsquo;elettrico. Stando alle prime indiscrezioni potrebbero esserci due novit&agrave;, con i prossimi arrivi della nuova Leaf, che da compatta potrebbe diventare un crossover, ma soprattutto di una nuova citycar che potrebbe rispolverare il nome Micra. L&rsquo;utilitaria nascerebbe sfruttando le sinergie dell&rsquo;Alleanza con Renault usando la piattaforma AmpR Small...  Continua a leggere il servizio completo con le anteprime Fiat. Ferrari, Porsche, Jeep, Mercedes, BMW, Volkswagen, Audi, Volvo, Honda, Kia, Toyota e Citro&euml;n sul nuovo numero di Auto in edicola da venerd&igrave; 14 febbraio, oppure clicca qui per la versione digitale! 

Il nuovo Suv della Casa del Biscione, che sar&agrave; prodotto sulla piattaforma STLA Large, vuole convincere del nuovo corso elettrico ed elettrificato i puristi. Mentre sar&agrave; un 2025 tutto elettrico per la Casa giapponese con il ritorno della storica citycar

Sul nuovo numero di Auto: Alfa Romeo Stelvio e Nissan Micra, come saranno i nuovi modelli

        Secondo tradizione Jeep ha scelto il Super Bowl, l'evento sportivo per eccellenza dell'anno negli Stati Uniti d'America, per mostrare in anteprima - parzialmente - la sua Recon 4xe. Il modello pre-serie &egrave; apparso nello spot con Harrison Ford. Non poteva essere altrimenti, la finale che assegna il titolo di campione della NFL da decenni &egrave; il momento pi&ugrave; seguito in televisione e i commercial del Super Bowl sono una specie di evento nell'evento, che costano molti soldi alle aziende La nuova Suv elettrica arriver&agrave; sul mercato entro il 2025. La versione definitiva non si allontana molto dalla concept. Il design squadrato e le sette feritoie illuminate sulla griglia frontale sono elementi distintivi. La possibilit&agrave; di smontare le portiere &egrave; una caratteristica tipica delle versioni pi&ugrave; wild di Jeep. La Recon 4xe &egrave; la prima auto del Marchio Jeep solo con motori elettrici Questa scelta non compromette le sue capacit&agrave; off-road. L'elevata altezza da terra, le protezioni per il sottoscocca e la trazione integrale 4xe la rendono adatta a percorsi accidentati. Il sistema Selec-Terrain &egrave; stato aggiornato.  Dopo il debutto negli Stati Uniti, la nuova Suv raggiunger&agrave; l'Europa. Il Marchio punta su una guida senza precedenti con una vettura elettrica e performante. Il modello ha generato grande interesse, in attesa del lancio nel 2025. La Recon 4xe unisce design Jeep e tecnologie avanzate. Potrebbe interessarti: nuova Mercedes Classe G: elettrificata, ma sempre fedele a se stessa&nbsp;       

Debutter&agrave; nel 2025 con notevoli capacit&agrave; offroad. Dettagli della nuova auto

Jeep Recon 4xe elettrica anticipata al Super Bowl, arriva a fine anno

        Tanto in poco spazio Partiamo dalla lunghezza, che &egrave; una chiave interessante per inquadrare la nuova Fiat 600 Hybrid. &Egrave; un crossover lungo 4,17, dunque 9 centimetri meno della Fiat 500X, ormai prossima all&rsquo;uscita di scena, di cui va a occupare lo spazio in gamma. La 600 &egrave; s&igrave; pi&ugrave; piccola, ma con un&rsquo;abitabilit&agrave; davvero buona e un vano bagagli da 385 litri contro i 350 della 500X (1.231 a sedili abbattuti, contro i 1.000 della 500X). Numeri alla mano la 600, con uno sfruttamento ottimale degli spazi, riesce a essere pi&ugrave; piccola oltre a offrire tanto, con una rilevante attenzione per la qualit&agrave; della vita a bordo che passa anche attraverso la disponibilit&agrave; di vari e pratici portaoggetti. Bene, l&rsquo;ottima abitabilit&agrave;, specie se rapportata agli ingombri, &egrave; un motivo per comprarla. Tutto ok e tutto bello? Be&rsquo;, fino a un certo punto. L&rsquo;attenzione dedicata ai posti davanti non &egrave; uguale a quella riservata ai posti dietro, dove l&rsquo;abitabilit&agrave; &egrave; discreta, il divano &egrave; essenziale e, quanto a vani, bisogna accontentarsi delle &ldquo;tasche&rdquo; negli schienali anteriori. Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid! Eravamo partiti dall&rsquo;esterno che ha dimensioni contenute e dobbiamo anche aggiungere che la &ldquo;compressione&rdquo; non &egrave; andata a scapito dello stile, anzi! Le sue forme morbide, che ne fanno per certi versi una sorella 5 porte (e pi&ugrave; lunga di 60 cm) della 500, risultano piacevoli e sono un motivo per comprarla. Il lavoro di ricerca di un&rsquo;identit&agrave; particolare e ben distinguibile per la 600 &egrave; proseguito con il disegno gruppi ottici anteriori con luci a Led assai originali.  Interno, stile e originalit&agrave; Nell&rsquo;abitacolo, colpisce subito il contrasto di forme tra il cruscotto, da 7&rdquo;, tondeggiante a mezzaluna, e il display dell&rsquo;infotainment, da 10&rdquo;3 con una sagoma rettangolare piuttosto schiacciata. Sette pollici di cockpit, al giorno d&rsquo;oggi, possono sembrare pochi, ma &egrave; per&ograve; vero che consente di accedere a tante utili info con facilit&agrave;. Il tema della facilit&agrave; d&rsquo;uso si riscontra non solo nel sistema multimediale, che ha compatibilit&agrave; Apple Car Play e Android auto, ma anche nella scelta di collocare subito sotto al display i tasti fisici per la gestione del clima. Sotto, con un slancio di originalit&agrave;, sono stati posizionati gli inusuali tasti di selezione del cambio automatico. Be&rsquo;, possiamo dire che questa fruibilit&agrave; molto buona dell&rsquo;infotainment e dei comandi principali &egrave; un motivo per comprarla. Promossa la praticit&agrave;, come pure lo stile dell&rsquo;abitacolo nel suo insieme, una riserva per&ograve; la possiamo trovare in plastiche un po&rsquo; rigide. Sempre in tema riserve, parlando dell&rsquo;interno, una riserva &egrave; rappresentata dall&rsquo;accessibilit&agrave; al baule per l&rsquo;altezza da terra di 78 cm che, nel caso di dovere caricare oggetti pesanti, si fa notare.  Dinamica di guida promossa In termini di comportamento su strada possiamo dire che ci troviamo di fronte un riuscito mix di quel che si pu&ograve; attendere da un&rsquo;auto del genere. Il powertrain mild hybrid da 100 o 136 cv, utilizzato su varie auto del Gruppo Stellantis, gi&agrave; pi&ugrave; volte illustrato nei nostri servizi, &egrave; formato da un&rsquo;unit&agrave; termica 1.2 litri turbo pi&ugrave; una elettrica da 29 cv e 55 Nm di coppia, integrata nel cambio, alimentata da una batteria da 0,9 kWh di un sistema 48 volt, che consente all&rsquo;auto di muoversi per brevi tratti, in full elettric. Il risultato pratico per chi guida si traduce una grande fluidit&agrave; di marcia, assicurata anche dal cambio robotizzato a 6 rapporti a doppia frizione, dolce nel funzionamento. Il tutto potendo contare su un autotelaio che garantisce una stabilit&agrave; davvero buona, con un assetto che assorbe bene le asperit&agrave; del fondo stradale senza produrre un roll&igrave;o eccessivo. Il risultato &egrave; una guida che risulta piacevole, supportata da un buon comfort generale. La guida che risulta piacevole &egrave; un altro motivo per comprarla. Una promozione la meritano anche i freni. Lo sterzo &egrave; leggero e risulta un po&rsquo; filtrato, ma alla fine &egrave; ok per il tipo di vettura; da notare l&rsquo;ottimo il raggio di sterzata. I sistemi di assistenza svolgono anch&rsquo;essi molto bene il loro lavoro. Quanto ai consumi, si percorrono mediamente 16 km con un litro, un buon valore. Il tutto con un listino che parte da 24.950 euro. Scopri qui il listino di Auto Tre motivi per comprarla... Abitabilit&agrave; Fruibilit&agrave; multimediale e dei comandi principali Guida piacevole  &hellip; Con qualche riserva Plastiche un po&rsquo; rigide Soglia baule alta Fiat, le offerte su Panda, 600 e Tipo Diesel: convengono? Le alternative Hyunday Bayon:&nbsp;1.0 litro, lunga 4,18 metri, ha 100 cv e prezzi da 25.100 euro Jeep Avenger: 1.2 litri, lunga 4,08 metri, ha 100 cvc e prezzi da 26.450 Kia Stonic: 1.0 litro, lunga 4,14 metri, ha 100 cv e prezzi da 24.200 euro Volkswagen T-Cross: 1.0 litro, lunga 4,14 metri, ha 95 cv e prezzi da 26.700 la T-Cross &egrave; per&ograve; priva di elettrificazione Nuova Fiat 660 Hybrid: tutti i segreti Cartello Fiat 600 1.2 Hybrid Motore 1.2 litri a benzina mild hybrid Potenza 100 cv Cambio robotizzato a 6 rapporti Dimensioni 4,17 x 1,78 x 1,52 metri Velocit&agrave; massima &nbsp;185 km/h Accelerazione 0-100 km/h 11&rdquo;0 Consumo medio 16 km/litro Prezzo da 24.950 euro       

Scopriamo pregi e difetti della nuova utilitaria del Gruppo Stellantis, erede della 500X

Nuova Fiat 600 Hybrid tre motivi per comprarla... ma con qualche riserva

        Jeep lancia negli USA la Wagoneer S Limited, una versione inedita del Suv elettrico. Questo modello si aggiunge alla Launch Edition, presentandosi come un'alternativa pi&ugrave; accessibile. La Wagoneer S Limited segna il ritorno di Jeep nel settore dei Suv di medie dimensioni, con un focus sul segmento premium. L'arrivo sul mercato europeo non &egrave; ancora stato reso noto. Il prezzo di partenza della Wagoneer S Limited &egrave; di 66.995 dollari. L'allestimento si distingue per dettagli come il tetto e gli specchietti neri lucidi, cerchi da 20 pollici, e un doppio tetto panoramico. Sono disponibili le nuove colorazioni Hydro Blue per l'esterno e Arctic Grey per l'interno. L'abitacolo offre sedili anteriori riscaldabili e regolabili elettricamente, quattro schermi con superficie di 45 pollici, e un sistema audio McIntosh da 920 watt. La Wagoneer S Limited mantiene un powertrain da 600 cavalli e 800 Nm di coppia L'accelerazione da 0 a 96 km/h avviene in 3,4 secondi. La batteria da 100 kWh garantisce un'autonomia superiore a 480 km. Il sistema di trazione integrale 4xe e il Selec-Terrain permettono di scegliere tra diverse modalit&agrave; di guida: Auto, Sport, Eco, Snow e Sand.  Questo Suv elettrico dispone di oltre 170 sistemi di sicurezza standard, incluso l'allarme per il guidatore assonnato. Tra gli optional spiccano lo schermo frontale per il passeggero e il Propulsion Boost Package che incrementa la potenza. Il pacchetto Obsidian Appearance &egrave; un'ulteriore opzione. L'acquisto include un caricatore domestico di livello 2 da 48 ampere. In alternativa, si possono ottenere crediti per la ricarica pubblica con Free2move Charge. La batteria si ricarica dal 20% all'80% in 23 minuti tramite caricatore rapido DC. "La Jeep Wagoneer S segna il nostro ritorno nel segmento premium dei Suv di medie dimensioni", afferma Bob Broderdorf, CEO del Marchio Jeep. "Il nuovo allestimento Limited, con un prezzo di 66.995 dollari, lo rende una scelta attraente&nbsp; tra i Suv elettrici", aggiunge. Negli USA la Wagoneer S beneficia di incentivi fiscali per veicoli elettrici, con un credito di 7.500 dollari. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Junior Q4 ibrida arriva in Italia: i prezzi e la promozione&nbsp;       

Stessa potenza, ben 600 cavalli, ma allestimento pi&ugrave; accessibile. Per ora sul mercato americano

Wagoneer S Limited, si allarga una gamma della elettrica Jeep

        Il Marchio Morgan ha diffuso le prime immagini di un prototipo camuffato. La nuova vettura, che non ha ancora un nome, anticipa la nuova top di gamma a sei cilindri, il cui debutto &egrave; previsto in primavera. Nasce sulla piattaforma in alluminio denominata CXV che offre una struttura pi&ugrave; leggera e rigida rispetto al precedente telaio, progettata per migliorare le prestazioni dinamiche.  &Egrave; abbinata a un motore sei cilindri turbobenzina fornito da BMW. I dati tecnici non sono ancora stati divulgati, ma si presume un incremento di potenza rispetto alla versione precedente.&nbsp; Il design ed evoluzione rispetto alla Plus Six Le immagini rivelano elementi stilistici che ricordano la barchetta Midsummer disegnata da Pininfarina. I gruppi ottici posteriori e il paraurti raccordato ai passaruota ne sono un esempio. Il prototipo presenta un hardtop fisso dal profilo spiovente. Il frontale appare pi&ugrave; fedele al tradizionale stile Morgan. Il nuovo modello, pur mantenendo l'identit&agrave; del Marchio, proietta un'immagine pi&ugrave; moderna e aerodinamica.  Non sostituir&agrave;&nbsp; direttamente la Plus Six, la cui produzione &egrave; terminata con una serie limitata. &nbsp;Morgan ha dichiarato che ulteriori dettagli saranno comunicati in seguito. La nuova top di gamma unisce la tradizione artigianale del Marchio con le pi&ugrave; recenti tecnologie. Non resta che attendere. Potrebbe interessarti: Stellantis, la riorganizzazione continua: i nuovi a.d. Jeep, Peugeot e DS&nbsp;       

Il design del prototipo mostra affinit&agrave; con la Midsummer di Pininfarina. La piattaforma CXV offre maggiore rigidit&agrave; e leggerezza

Morgan, arriva la top di gamma con 6 cilindri BMW e stile Pininfarina

        Il cuore di Godzilla per una ruote alte. Il nuovo Suv sette posti Nissan Armada debutta negli Stati Uniti. Questo modello, oltre di un motore speciale, beneficia di una situazione doganale attualmente favorevole. La produzione &egrave; nello stabilimento giapponese di Fukuoka, evitando i dazi i Trump.&nbsp; Come i diretti concorrenti, Toyota Sequoia, Tahoe, Suburban e Yukon di GM, conserva l'architettura tradizionale. Ha un telaio separato a longheroni e una meccanica tradizionale. Ma ora il precedente V8 5.6 &egrave; stato sostituito dal potete e prestigioso TwinTurbo V6 3.5. Questo propulsore deriva dal motore della coup&eacute; sportiva GT-R. Anche se rivisto, il motore ICE dell'Armada eroga 431 cavalli con 699 Nm di coppia. Questi valori equivalgono ad un aumento di 25 cv e 139 Nm rispetto al precedente otto cilindri. . I designer Nissan hanno creato un profilo accattivante con un taglio nella zona posteriore. I montanti scuri creano un effetto di tetto galleggiante. I passaruota e i cerchi da 22 pollici sottolineano l'importanza del veicolo. Il frontale &egrave; personale e pi&ugrave; elegante La mascherina total black 3D equilibra l'uso di cromature. L'abitacolo &egrave; lussuoso e high-tech. Dispone di quattro ampie poltrone nelle prime due file e tre posti nella terza. Alcuni media Usa ritengono che il livello raggiunto da Armada sia vicino a quello di Infiniti.&nbsp;  I sedili in pelle trapuntata Almond e Chai completano l'ambiente interno. Spiccano una plancia in pelle con accenti in legno e metallo. Sono presenti due display da 14,3 pollici.  Il display centrale d&agrave; accesso al sistema di infotainment con Google integrato. Include Google Assistant, Google Maps e Google Play Store. I passeggeri della seconda fila hanno comandi dedicati per il clima. Possono scorrere e regolare i settaggi. La riprogettazione di Armada ha guadagnato 145 mm di spazio per le gambe nella terza fila. Questo la rende adatta anche agli adulti. Aria fresca su misura L'allestimento al vertice comprende include accessori high-tech come una dash cam integrata. Presenti anche i sistemi Invisible Hood View e Front Wide View. Questi assistono nelle manovre difficili. Il sistema di climatizzazione automatico &egrave; a tre zone e ha tecnologia di raffreddamento biometrica. Una telecamera a infrarossi sul tetto rileva quando i passeggeri hanno caldo. Se ci&ograve; accade, l'impianto indirizza aria fredda verso l'equipaggio. Potrebbe interessarti: Stellantis, la riorganizzazione continua: i nuovi a.d. Jeep, Peugeot e D       

Il grande sport utility, realizzato inizialmente per il mercato americano, adotta il V6 bi-turbo della mitica GT-R

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